sunrise in Candidasa Bali

La piccola Loulou torna a Bali

Dai Loulou, saluta Cabi: ci vediamo l’anno prossimo!
Ma lo sai che lei non lo ha mai detto ci vediamo l’anno prossimo?

A parlare è Lynn, la mamma di Loulou.
Loulou non ha neanche tre anni e la prospettiva di dodici mesi equivale a quella di una vita intera.

Ci siamo salutate così il 30 di agosto, fuori dal bungalow che condividiamo ormai da due estati: la mia porta sulla via dell’alba, la loro affacciata sul tramonto. Tutt’attorno le stesse onde, con lo stesso profumo.

My personal sunrise in Candidasa - Bali
My personal sunrise in Candidasa – Bali

Già lo scorso anno ci eravamo scambiate una di queste promesse senza scadenza, che tanto di cose ne succedono in tutto quel tempo.
Ed è finita che questa promessa l’abbiamo mantenuta, vedi la vita.

Loulou è diventata più grande, adesso riesce a stare seduta a terra a mangiare con tutti, senza scappare troppo via.
Ma solo a colazione, qualche volta a pranzo.
Forse l’anno prossimo l’avremo anche a cena, perché no.

Anche la mia personalissima Loulou adesso riesce a stare a fare colazione insieme a tutti, e anche lei fa ancora fatica a pensare dodici mesi più avanti.
Ma qualche idea di quelle che contano se l’è fatta, grossomodo.

Sa che dovrà tornare, che deve vedere se finalmente la piccola riuscirà a mettersi seduta pure per cena.

Sa che dovrà scoprire se il frequentare la scuola coi bambini dell’isola le avrà dato in regalo una lingua nuova, che non di solo indonesiano si tratta.

Sa che ci sono posti dove si torna perché è l’unico modo per ripartire di nuovo, che altrimenti non lo si scopre mai se si è capaci di farlo per davvero.
E sa che a quest’altro via ci saranno tante facce nuove, ognuna col suo perché dentro la sacca.

Due anni fa erano due volti sloveni appassionati d’India e una ragazza uzbeka che insegna yoga in Arizona; l’ultima estate erano una brasiliana che ha affidato un sogno alla Nuova Zelanda e una filippina venuta via dal Canada, in cerca di quelle radici mai scoperte troppo sul serio.

Sa che per ogni tempio che punta verso il cielo c’è sempre un tempio gemello con le radici affondate nella terra, che la storia vuole che il vento ha fatto cadere proprio lì uno dei semi volati dall’alto di quei 1700 gradini e così è nato qualcosa, e adesso non se ne può più fare senza.

Pura Bukit Temple - Bali
Pura Bukit Temple – Bali

E sa che il famoso equilibrio sta proprio lì nel mezzo, con i piedi nella terra e la testa dentro al cielo.
E’ che deve ancora capire come funziona questa magia, che il guru non gliel’ha insegnato, per fortuna.

E forse è anche per questo che sa che ci dovrà tornare.
Là dove ci saranno tante altre facce ancora, e dove ne cercherà una su tutte: quella di Loulou, seduta a terra ad aspettare la cena.

6 pensieri riguardo “La piccola Loulou torna a Bali”

  1. Bali….. bali è un sogno nel cassetto.
    Uno di quei posti che figuro come sacro tanto pacifico lo immagino.
    Le tue foto mi fanno impazzire viene voglia di entrare nello schermo e vivere queste meraviglie ♡♡♡
    Spero di realizzare presto questo sogno che intanto alimento con il tuo blog.

    Danila.

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  2. Avevo letto ieri e ti avevo scritto tramite FB, ma non rileggo da nessuna parte il mio post, probabilmente ho fatto qualche manovra sbagliata, sai com’è noi anzianotti ci confondiamo ogni tanto….Ti avevo detto che sono stata a Bali questa primavera solo per 5 giorni e sono ripartita molto dubbiosa, probabilmente perchè in così poco tempo non ho catturato l’atmosfera giusta e sopratutto non ho conosciuto i posti più adatti a me. Vorrei ritornarci con calma e viverla diversamente, magari in futuro ne possiamo riparlare?
    Mi ripeto e ti ridico che traduci in parole l’emozioni veramente benissimo. Brava!!

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    1. Non ho ricevuto niente, peccato 😦
      Per Bali ne parliamo quando vuoi, è assolutamente da vivere al rallentatore, sicuramente così troverai l’angolo da portarti poi appresso, ci scommetto!
      E…grazie per le “ripetizioni”! Fanno sempre un grande piacere 🙂

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