I regali senza carta

Manca poco all’India, ormai sono due giorni: quanto l’ho aspettata!
Questa partenza nasce in un modo che non è proprio facile da spiegare.

Chi non è attratto da una terra del genere?
Ben pochi, il problema però poi è andarci.

E’ da un po’ che ce l’avevo lì, appesa tra i desideri, ma non mi riusciva di levarla dal chiodo.

Poi sono arrivati loro, gli indiani.

Questo gruppo di ragazzi che mi ha trovata nel magico mondo della rete e che mi ha messo un paio di gradini sotto i piedi per raggiungere quel chiodo, perché da sola non ci arrivavo.

Ed è proprio qui che ho trovato il senso di questo nuovo viaggio: da soli non ci si arriva.

Dove?
Decidetelo voi, ciascuno ha il suo sentiero.

Io ho deciso di partire e di andare ad incontrare delle persone che i gradini sotto i piedi non li mettono solo a me, pare che abbiano questo vizio, e mi piacerebbe farvi vedere cosa stanno combinando quattro ore e mezza più avanti.
E se vuol dire affrontare uno dei paesi coi contrasti più forti di questo pianeta, va bene.

Stavolta non ho una mappa con un itinerario già tracciato: ho tante idee per la testa e niente altro, fa parte della scommessa che ho fatto un po’ anche con me stessa, perché stavolta davvero ho deciso di fidarmi e soprattutto di affidarmi.
Non ho il famigerato piano B, confesso.

Ormai un po’ mi conoscete, non dormirò in stanze da mille e una notte o in palazzi che sembrano quelli degli antichi maharaja; andrò in mezzo a un po’ di casini, a vedere cosa succede in giro.

Forse non riceverete foto di marmi scintillanti, ma conto di mandarvi qualche sorriso che luccica molto di più: sarà questo il mio regalo senza carta per voi.

E il bello è che lo faccio insieme a chi un Natale non ce l’ha: sono indù, che gli frega di stelle comete e mangiatoie.
Ma il luccichio quello non manca mai.

Parto con un biglietto aereo, un progetto in cui credere, e tanta fiducia: questo sarà il mio bagaglio.

Perché non c’è condivisione se non ci si mette in gioco, e non si può conquistare la fiducia altrui se non si decide di regalare innanzitutto la propria: a far la prima mossa si rischia sempre, ma ho letto che per fare un passo avanti bisogna per forza perdere l’equilibrio, fosse anche per un solo attimo.

Beh, io ci sto, lo faccio. Poi vediamo.

Al massimo cado e non sarebbe la prima volta, anche se, lo dico con le dita incrociate, qualcosa mi dice che non ci saranno ruzzoloni: quel gradino sotto il piede non me lo leverà nessuno.

Fine.

Non c’è altro da aggiungere, che se vado avanti rischio di scivolare (ecco, questo sì: maledetto equilibrio precario!) nell’esoterismo, se mi è concesso il parolone, che di segnali ne ho avuti tantissimi, soprattutto negli ultimi giorni e li devo ancora digerire.
Son lenta.

Quindi per ora va bene così.

A presto, io vado.
Quanto mi piace scriverlo.

24 pensieri riguardo “I regali senza carta”

  1. Buon viaggio Cabiria.
    Sarà di certo intenso ma come dici sono sicura che ti regalerà sorrisi scintillanti.
    Come ha già detto qualcuno l’India ti calma ma bisogna essere pronti per incontrarla!:)
    Buona strada!

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  2. Buon viaggio Cabiria! L’India è un mio sogno nel cassetto (tra i tanti) che appare da qualche anno, da quando ho iniziato il viaggio più grande, quello dentro di me. Quel paese (o continente) è una delle culle del mondo, in tutti i sensi, ma questo credo lo sai già. Complimenti per le parole, trasmettono emozioni, sono scritte con il cuore. Seguirò il tuo viaggio per capire bene cosa vai a fare e per farmi venire un po’ di sana invidia 🙂

    Auguri di buon viaggio e buon Natale, anche se forse l’India se ne frega un po’ di questo ma pare che Cristo si sia fermato anche lì…

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    1. Sì, anche secondo me si è fermato lì…
      Grazie Luca! Credo di capire cosa intendi col viaggio dentro, per me è lo stesso; questa “trasferta” nel continente è un po’ un banco di prova e sicuramente un punto di non ritorno.
      Insomma, scriviamo un nuovo capitolo!
      E farò di tutto per farti venire quell’invidia di cui parli, così la prossima volta ti leggo io 🙂
      A presto!

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  3. Sento palpitare l’ansia dell’inaspettato.Bene ,ma ricordati di portare nel bagaglio prudenza ,temperanza e umiltà (credo che non ti manchino) ti aiuteranno dove la tua mente dubiterà. Il prezzo della conoscenza si paga sempre in qualche modo e va messo nel conto di un viaggio simile.Comunque noi ne parliamo ma tu lo fai e tra le due cose c’è una bella differenza.
    Aspettiamo i tuoi racconti.

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    1. L’umiltà è una delle cose che si dimentica a casa più spesso, un po’ come il pigiama: grazie per avermelo ricordato, è un’osservazione preziosissima!
      In ogni viaggio c’è un momento in cui si dubita, è fisiologico, e il come lo si supera determina quello che poi ci si riporta indietro.
      Che dire…lo vedremo insieme!
      E intanto è bello avere questa consapevolezza 🙂

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  4. Leggere le tue parole ed i tuoi pensieri mi fanno riflettere sulla frase “sono i posti che ti scelgono, ma penso anche che loro scelgano le persone giuste, quelle diverse dagli altri che parlano di condivisione, ma che la mettono in pratica.
    Buon viaggio, viaggiatrice.

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    1. Sono convintissima di quella frase, sono davvero i posti a sceglierti!
      Uno dei miei “scrittori” (il termine è riduttivo) preferiti ha detto “quando l’allievo è pronto, il maestro compare”: per i luoghi è lo stesso, poi noi dobbiamo rispondere.
      Grazie Ezio!
      A prestissimo 🙂

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  5. Io ho una convinzione: saprai assaporare “l’esperienza dell’India” e restituircela come solo tu sai fare! A prestissimo.
    P.S. per qualche giorno saremo anche molto vicine, tu in India, io nella sua lacrima 😉

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    1. A prestissimo Elena!
      Tu sei una di quelle persone che porterò con me: spero che la lacrima non se ne risenta troppo se ti rubo per un pochino.
      Buon viaggio a tutte e due, che andiamo dalla stessa parte!
      Non solo con l’aereo.

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    1. Ciao Susanna, certo che ti voglio e un pochino già ci sei in realtà, anche se non sono ancora partita!
      In qualche modo faremo questi incontri insieme e per me è solo un piacere, tanto più che l’esperta d’India sei tu 🙂
      A presto!
      Un abbraccio.

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      1. esperta è una parolona, direi innamorata anche se da lontano e disposta a perdonare tanti vizi e trasformarli in virtù. Aspetto tue notizie e so già che saranno belle.
        Perdona la mia insicurezza in rete, sono un’ autodidatta e volendo anche un po’ imbranata ( sai com’è…forse c’entra l’età!?).

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  6. Ti ho sempre letto ma ora lo faccio con occhi diversi avendo passato del tempo con te.
    Per il viaggio non so cos’altro aggiungere (non è vero, aggiungerei centinaia di parole), dico solo che l’energia che hai illuminerà non solo il tuo cammino ma anche il progetto che hai sposato e le persone che ne fanno parte!
    Vai e condividi! 🙂

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    1. Grazie Cri!
      Non per il commento, lo sai, i motivi sono tanti, e l’ispirazione è solo uno.
      Vado! E condivido 🙂
      Cercherò di fare un po’ di rumore, poi vediamo che succede.
      A presto!

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  7. Buon viaggio Cabiria!
    Passare il Natale assieme a chi il Natale non ce l’ha è davvero una grande cosa.
    A me è capitato in Senegal in pieno Ramadam ed è stato grandioso.
    Goditi l’India! 🙂

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    1. Grazie Giovy!
      Il Senegal è uno di quei posti dove voglio andare e dev’essere stato davvero speciale come l’hai vissuto tu.
      Aspetto a farti gli auguri, ci sentiamo dall’India!
      A presto 🙂

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