Mi sono accorta che è un po’ che non scrivo d’Asia da queste parti, son tre settimane, mi sa che ho esagerato.
E’ vero che ci sto lavorando dietro le quinte, ma non voglio perdere le buone abitudini, quindi riattacco con Bali.

Mi sembra di aver sentito sbuffare in sottofondo, avete sentito niente voi?

Boh. Riattacco con Bali, dicevo, ma niente nostalgia: ci torno di nuovo.
E non manca neanche tanto.

Iniziamo subito con una bellissima notizia: ad agosto un’altra ragazza che frequenta questo blog partirà per l’ashram.
Non ci incontreremo per un soffio, ma va bene uguale, sono troppo felice lo stesso: grandissima!

Sono troppo felice anche se penso che a posteriori avrei dovuto fare una specie di convenzione coi ragazzi laggiù, perché ormai qualche personcina ce l’ho mandata in quel di Candidasa.
E’ che non sono mai stata una buona affarista e questa è l’ennesima prova, non che ce ne fosse un gran bisogno.

Insomma, Bali sarà la prima tappa del mio viaggio estivo!

Sto lavorando sull’itinerario e credo proprio che tra un po’ vi ritroverete tra i piedi una di quelle cartine che mi piace riempire di frecce da seguire, io lo dico.

Mi viene un po’ da ridere, perché, come sanno i malcapitati che hanno avuto a che fare con le mie partenze, da qui al 28 luglio diventerò matta per incastrare dentro ad un maledetto foglio excel tutto quello che voglio fare.
Poi questo foglio me lo porterò appresso, finirà accartocciato in fondo allo zaino, e non lo guarderò mai.

Non serve a niente, lo so, ma che ci posso fare.

Per dirla tutta, del famigerato viaggio ormai alle porte, qualcosa è stato deciso, ed è la cosa a cui tengo di più: ne ho parlato l’altro giorno su Something to Care, vi metto il link se non l’avete visto e siete curiosi, poi magari ditemi che ne pensate.

Stavolta non sarà solo un viaggio alla scoperta di luoghi nuovi, sarà un viaggio pieno di storie e di volti, non solo di persone.
Niente creature mitologiche, sia chiaro, anche se non mi dispiacerebbe: che qualcuno sappia, ce ne sono nelle foreste thailandesi?

Diciamo che stavolta ho cercato di dare uno scopo un po’ più alto a questo mio peregrinare e mi sono imbarcata in un’avventura diversa: lo chiamano volontariato in viaggio, ma in questa etichetta non mi ci ritrovo troppo e il perché lo dico sempre su Something to Care.

Ci saranno quindi dei momenti dedicati a due progetti che mi hanno davvero conquistata, e ci saranno dei momenti dedicati al turismo allo stato puro: quella del turista è una figura che ho rivalutato dopo tutte le polemiche “turista o viaggiatore”, perché è bistrattata quasi in ogni dove e io sono una che si prende a cuore i casi umani, non fosse altro che per ragioni empatiche.

Quindi come al solito non rimane che vedere cosa succede, le idee sono sempre tante e i giorni sono sempre pochi, altrimenti che gusto c’è.

Io intanto comincio a pasticciare la cartina, e se qualcuno ha suggerimenti da darmi…parli ora o taccia per sempre!

Ah, no, quella era un’altra cosa.

Insomma, se avete suggerimenti, li prendo volentieri e li porto con me a Bali, in Thailandia (niente mare, si accettano solo dritte sull’entroterra), e pure a Kuala Lumpur.

Avete 46 giorni di tempo da ora, e come al solito non si vince niente!

Anche se in effetti il suggerimento più originale andrebbe in qualche modo premiato: prometto che ci penso sul serio.