Petalling Street, Kuala Lumpur

Kuala Lumpur: altro che New York!

Quando ho messo piede a Kuala Lumpur sono rimasta a bocca aperta.

Sono arrivata in città che ormai era buio, con le luci dei grattacieli a disegnare uno skyline che non mi sarei immaginata mai: viaggiavo sul sedile posteriore di un taxi, il naso praticamente schiacciato contro il vetro, e sapete qual è stata la prima cosa che mi è venuta in mente davanti a tutta quella roba?

“Altro che New York!”

Magari vi sembro matta, ma lo penso ancora, altro che New York, l’impatto con Kuala è stato molto più forte, forse proprio perché New York è una di quelle città che un po’ ti aspetti.
Mi sono fermata un giorno solo, in attesa di tornare in Italia, e ci sono andata semplicemente perché il volo mi costava molto meno: la tirchieria mi ha fatto un bel regalo, e poi dicono che è una tizia poco generosa.

strade di kuala lumpur

Si può vedere Kuala Lumpur in un giorno?
No, ve lo dice una che ci ha provato e che adesso ci vuole tornare, perché ha lasciato qualcosa in sospeso.

Sono atterrata alle dieci di sera in un aeroporto che la prossima volta che ci transito noleggio uno scooter per attraversarlo, e ho preso un taxi: per raggiungere il centro della città a quell’ora ci sono voluti circa quaranta minuti; ho scelto di dormire (e qui ci vuole un grazie a Paola per la dritta) nella zona del Golden Triangle, che si è rivelata davvero strategica.
Tempo di abbandonare lo zaino in camera e via: la città fuori era tutta illuminata, e le Petronas a portata di piede: potevo lasciarle sole?

Petronas towers kuala lumpur cabiria magni
Petronas Towers (attenzione: a mezzanotte spengono le luci!)

La mattina seguente, con questo “piccolo” assaggio di città ancora negli occhi, sono partita per la scarpinata vera e propria.

Prima tappa a Merdeka Square, conosciuta anche come piazza dell’indipendenza (a chi interessa, si festeggia il 31 di Agosto).
Quel giorno, a fare da sfondo a Merdeka, c’era un maxischermo che proiettava la cerimonia di commemorazione per le vittime del boeing della Malaysia Airlines abbattuto circa un mese prima; a contornare la piazza, oltre al bellissimo Sultan Abdul Samad building (ora sede del Ministero dell’arte e della comunicazione), un gran numero di persone che guardavano in silenzio: l’atmosfera era surreale, soprattutto se si pensa che quello è il centro storico di una metropoli trafficatissima.

Mi sono spostata poi sul retro del Sultan Abdul Samad building per raggiungere la moschea, Majid Jamek: quest’edificio pare incastrato  per sbaglio tra i grattacieli lucidi, sembra quasi che qualcuno l’abbia dimenticato dove non doveva; per mia sfortuna, quel fatidico “unico giorno” a Kuala Lumpur era proprio un venerdì, quindi la moschea sono riuscita a vederla soltanto da fuori, perché era chiusa al pubblico.

Dopo la moschea è stata la volta di Chinatown: mi sono spostata a piedi verso Petalling Street, la famosissima via dello shopping, il tipico regno della cianfrusaglia che mi piace tanto svaligiare. Quando vado in una città, la prima cosa che faccio è cercare la sua Chinatown, e anche a Kuala non poteva essere diversamente (merita di sicuro, ma se devo dirvela tutta, la Chinatown di Bangkok è molto meglio).

Petalling Street, Kuala Lumpur
Petalling Street

Sono uscita dal marasma di Petalling Street per entrare in quella che a confronto sembrava quasi una realtà parallela, il tempio cinese di Lumpur Guandi, dove mi sono fermata a vedere l’incenso che bruciava, e il sorriso senza età di un anziano che ho bersagliato di foto (sono pessima, lo so).

In realtà il Lumpur Guandi non era in programma, semplicemente me lo sono trovata davanti mentre cercavo lo Sri Maha Mariamman temple, il tempio indù più antico della città, dove sono arrivata proprio mentre si stava svolgendo una cerimonia: sembrava quasi si stesse festeggiando un qualcosa di simile ad un nostro anniversario, ma non ho voluto disturbare per chiedere conferma; il cibo distribuito, invece, quello era in quantità da matrimonio! Vagonate di samosa, insomma.

Sri Maha Mariamman temple Kuala Lumpur

Dopo il tempio sono andata verso le bancarelle del Central Market, perchè non avevo ancora pranzato, né comprato niente da riportarmi a casa: dovevo rimediare!

Uscita da quest’altro marasma, mi sono spostata verso la Menara Tower (sulle guide la trovate anche come Kuala Lumpur o KL Tower), la piattaforma pubblica più alta della città; ho scelto di salire qui e non sulle Petronas per il semplice fatto che da qui le Petronas si vedono: lo skyline di Kuala non sarebbe stato lo stesso senza di loro.

Kuala Lumpur skyline cabiria magni

Una volta scesa, però, mi sono diretta proprio verso le famose torri, per chiudere quel cerchio che avevo aperto la sera prima: mi sono fermata il tempo di fare qualche foto, e poi via verso l’albergo a recuperare lo zaino, che c’era un aereo per l’Italia ad aspettarmi sulla pista.

Queste le mie ventiquattr’ore in una città che, lo ammetto, non avevo mai considerato, e che ha saputo stupirmi come poche.

Qualche rimpianto c’è, perché avrei tanto voluto vedere il Butterfly Park, Little India e le Batu Cave, ma per fare tutto ci sarebbe voluta una giornata lunga almeno il doppio, quindi mettiamola così: ho tre buone ragioni per tornare, quattro se contiamo la Majid Jamek, che non ci sono entrata.
Magari non ci torno di venerdì, eh?

16 pensieri riguardo “Kuala Lumpur: altro che New York!”

  1. Ciao Cabiria 🙂 ho letto ora il tuo post su KL e ho scoperto il tuo blog grazie a Vaty 😉 Io sono stata in questa meravigliosa città un anno fa, è stata una tappa del mio viaggio di nozze (oltre a Singapore e al Borneo) e ti do ragione su tutti i fronti: è magnifica! Io ci ho lasciato il cuore. Abbiamo girato in libertà 3 giorni, Batu Caves comprese. Sper tu ci possa tornare presto!!

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  2. Appena arrivata a Kuala Lumpur sono rimasta due ore al klcc a vedere il sole tramontare e la luna spuntare..vedere le torri che si accendono è uno spettacolo che ti lascia senza fiato! Per me è stata una tappa voluta quella a Kuala Lumpur, per chi non è mai stato 3 giorni sono più che sufficienti, Batu Cave comprese, per togliersi la voglia!

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  3. La sto puntando da un pò, sai? Volevo abbinarla a Bali perchè anche io ho trovato vari prezzi ottimi! 🙂 bellissimo articolo Cabiria.. Ha sorpreso anche me questa NY rivisitata 😀

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    1. Grazie Marika! Sì, io ci sono finita proprio per i prezzi, e poi guarda!
      Bali/Kuala è un’accoppiata perfetta: ti prendi un volo Air Asia da KLIA2 e in quattro ore sei a Denpasar ad un prezzo ridicolo 🙂

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    1. Eh Lucia…Io sono molto sbilanciata a est, e probabilmente il mio giudizio conta poco, ma ti direi di sì 🙂
      Sostituta, ma solo per chi quando va a Ovest non è troppo convinto (chi lo è potrebbe picchiarmi per una risposta del genere :P)!!

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  4. Non sono mai stato a Kuala Lumpur ma ammetto che è una città che mi attira molto, e sicuramente il tuo articolo fa crescere la mia voglia di vederla…ma definirla meglio di NYC…mmmh, non so. 🙂 Tieni presente che io sono totalmente e perdutamente innamorato della Grande Mela!!!

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      1. Vero, vero. Sono assolutamente di parte, ma sempre pronto a ricredermi. Sicuramente lì ci sono posti incredibili da fotografare. Ecco lo sapevo, ora voglio partire! 🙂

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  5. Altra città da aggiungere alla mia lista.
    Da quando seguo il tuo blog ne ho inserite tantissime, ma mi sa che faccio prima a scrivere “Asia (vedi il blog di Cabiria)”. Punto. Complimenti 🙂

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