Istanbul romei Markaris

I greci di Istanbul

La prossima settimana vado a Istanbul: ci credete se vi dico che volevo festeggiare il mio compleanno con un piede in Asia?

Istanbul in realtà la rincorro da un po’, e appena si è presentata l’occasione buona l’ho presa al volo.
Ma mentre me ne stavo con quel bel biglietto in mano, mi sono accorta che mi mancava una cosa fondamentale, una scintilla che mi spingesse laggiù: perché proprio lì e non da un’altra parte?
Quando rincorri un posto piuttosto che un altro c’è sempre un motivo, è che bisognerebbe capirlo.

Questa città non riuscivo proprio ad agganciarla, mi imbattevo sempre nei luoghi comuni: “il ponte tra due continenti”, vero, buono per mettere il famoso piede in Asia senza usare il passaporto; “la città dei contrasti”, e anche qui va bene, ma mi chiedo: a sto mondo sono tutte città dei contrasti?
Tante volte ostinarsi non porta a nulla, così ho messo via tutto per un po’.

Istanbul romei Markaris

Poi sono andata a Firenze a trovare degli amici, loro sono Viaggiatori veri: gli ho detto di Istanbul, vuoi non parlare di viaggi?
Mi sono ritrovata con una mappa, un link, e un libro: “questo ti farà da guida per la città, leggilo”.

I Viaggiatori li riconosci da questo, più che darti informazioni, ti accendono la scintilla. Quella là che mi mancava.
E’ così che mi sono imbattuta nei romei, i greci di Istanbul, e giuro che non l’avrei mai detto: sono loro i protagonisti del libro galeotto, ed è proprio da loro che ho ripreso a cercare, facendo piazza pulita di tutto quello che c’era prima. Sono ripartita da zero.

I romei (il nome viene da “romani”, ovvero abitanti dell’Impero Romano d’Oriente, poi Bizantino) hanno avuto una storia travagliata: tutto inizia con la guerra greco-turca del 1919/1922 (in realtà inizia prima, ma qui ci accontentiamo), a seguito della quale la presenza della comunità greca nell’ex capitale dell’Impero Ottomano inizia a ridursi drasticamente.

Soprusi, misure punitive, tasse su misura la mettono in ginocchio, il pogrom del 1955 fa il resto: col loro ruolo di primo piano negli affari della città, in piena crisi economica, i romei si ritrovano ad essere il capro espiatorio ideale verso cui incanalare la frustrazione di una società intera.

Il sentimento di astio, fino ad allora attentamente coltivato, viene fatto deflagrare con una bomba piazzata a Tessalonica, nella casa natale di Ataturk, della quale ovviamente furono incolpati i greci, ma che di fatto fu opera del Partito Democratico al governo: è così che il 6 e 7 settembre 1955 (questi giorni sono passati alla storia come Eylül Olayları, “eventi di settembre”), la rabbia esplode in modo definitivo e la comunità greca viene presa d’assalto. Saccheggi, scontri e abusi: inizia l’esodo.
Nel 1964 la questione Cipro dà il colpo finale.

Delle 500.000 persone che animavano la comunità greca agli inizi degli anni Venti, allo stato attuale ne rimangono circa 2000, soprattutto anziani che hanno resistito per decenni, spesso più per necessità che per libera scelta.

Addentrarsi nella storia di una città è un po’ come addentrarsi nei suoi vicoli; a una settimana dalla partenza continuo a non avere un itinerario preciso, ma dopo essermi immersa in queste letture, sinceramente me ne importa ben poco: la mia Istanbul parte da là, al resto ci si pensa.

L’unica certezza che mi porto appresso, quindi, è quella di una giornata intera da dedicare proprio a questa storia: prenderò un traghetto per Eyup Vapur Iskelesi e scenderò a piedi lungo il Corno d’Oro, passando attraverso le case di legno di Fatih, per poi scendere a Fener, il quartiere greco del quale ho letto tanto, e arrivare a Balat, il quartiere ebraico.

Verso sera probabilmente mi ritroverò a Sultanahmet, ma credo che a quel punto l’unica cosa che vorrò fare sarà godermi con calma tutte le sensazioni della giornata, magari sopra i tetti di Beyoglu, bevendomi qualcosa di buono.

Detto ciò…devo finire il libro!

Ma prima vi lascio un paio di link, che a me sono serviti tantissimo:

Scoprire Istanbul è quello famoso che mi ha dato Susanna a Firenze, pieno di chicche e suggerimenti: grazie ancora!

Vagabondo del Dharma è il blog di Fabrizio, che ha sempre un punto di vista alternativo.
Lui non lo sa, ma mi sta aiutando anche per il viaggio di Natale: qui però di scintille ce ne sono fin troppe, quindi prima di raccontare qualcosa è meglio mettere un po’ d’ordine!

28 pensieri riguardo “I greci di Istanbul”

  1. I Viaggiatori li riconosci da questo, più che darti informazioni, ti accendono la scintilla.

    Vero vero vero.

    Ecco perché io preferisco post come questi, foto, scintille, storie ed emozioni. Vivo di innamoramenti facili!
    Peccato che poi mi riduca a cercare informazioni all’ultimo momento. Ma questa è un’altra storia.. 🙂

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    1. Siamo in due se può consolare 😉
      Ma ti confesso che ultimamente cerco informazioni solo fino ad un certo punto: mi piace lasciare la porta aperta alla sorpresa, e meravigliarmi mentre sono per strada.
      Meglio andare a caccia di scintille che spuntare una lista, ma scommetto che sei d’accordo con me!!

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  2. Letto solo oggi e ti ringrazio per gli apprezzamenti. Non c’è bisogno di aggiungere niente a quello che ti ho già detto a voce, vedo che siamo in perfetta sintonia. Goditi questa fantastica città in tutte le sue sfaccettature e sopratutto raccontacela vista con i tuoi occhi e il tuo cuore. Son sicura che mi piacerà ancora di più….

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      1. Hai fatto bene a contattare i ragazzi, vedrai sara’ interessante e ti servira’ per capire meglio la citta’ al di fuori dell’ambito prettamente turistico. Buona scoperta!

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    1. Sì, mi cerco sempre le cose facili, diciamo, ma è una storia che mi ha colpita in modo particolare della quale prima non sapevo granchè, ammetto.
      Densa è un aggettivo molto bello: ho grandi aspettative!

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  3. Ohhh! là!!!
    Finalmente qualcuno che decide di andare a vedere un posto cercando di conoscerne la storia, e quindi l'”Humus”…
    Istanbul per me è prima di tutto Costantinopoli, essendo legato per studi alla cultura latino/romana.
    Ma poi è tanto, tantissimo altro…
    Buon viaggio Cabiria, non vedo l’ora di scoprirla ancor più attraverso i tuoi occhi.
    Sii felice…

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  4. Scordavo… ahimé io non amo troppo leggere.. i libri sono lunghi e finisco sempre per addormentarmici.. 😦 però amo alla follia il cinema.. e uno dei film on top per me è “La sposa turca” di Fatih Akin.. Un vero inno alla città.. se non l’hai visto te lo consiglio appena ne avrai l’occasione.

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    1. Vedi, ognuno ha il suo…io non sono troppo cinefila e finisce che mi addormento coi film, ahimè (ci sta bene anche nel mio caso), quindi ti capisco bene…
      Facciamo che io mi impegno sul film e tu sul libro e vediamo chi si addormenta prima!!
      Ce la faremo (prima o poi) 😉

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  5. Istanbul Magica!! Non potevi scegliere meglio…
    il Blog “Scoprire Istanbul” l’ho “sfruttato” sino all’ultima riga due anni fa.. e grazie a loro ho saputo di Fener e Balat.. quartieri un po’ fuori dalla Istanbul turistica, ma incantevoli… quasi mistici.
    Prepara la scorta di taccuini per gli appunti!!!! e buon viaggio 🙂

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    1. Grazie Francesca!! Sì, loro sono bravi, e tu me lo confermi 😀 Sono curiosissima per Fener, e se me lo descrivi così…temo che ci passerò un’intera giornata!

      Preparo taccuini e penne allora, più del solito, mi sa che gli spunti saranno tantissimi!!

      Un abbraccio 🙂

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  6. Interessante la questione dei Greci di Turchia, mi ricorda “Un tocco di zenzero” e il caos urbanistico di Atene che si dice dovuto proprio al fatto di dover ospitare in fretta e furia coloro che erano stati cacciati dalla Turchia.

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