Barcellona Casa Cuadros Rambla

Barcellona: un libro con amore

Che Barcellona è una città piena di simboli non lo scopro certo io ora: è la città di Gaudì, tutte le sue opere sono simbolo, basta fare una passeggiata tra le navate della Sagrada Familia per scoprire un mondo che per certi versi potrebbe sembrare quasi incantato.
Dite la verità, camminando tra quelle colonne albero in un edificio che ha come soffitto il cielo, non è sembrato anche a voi di essere nella foresta di una qualche fiaba?

Oggi però lascio stare quello che è uno dei miei artisti preferiti per concentrarmi su altri simboli: secondo voi quali sono quelli che possono aver catturato l’attenzione di una patita d’Asia?

Barcellona Casa Cuadros Rambla
Il drago di Casa Cuadros, foto di Giovanni [http://instagram.com/giovamag]

Mi si becca facile, quindi confesso subito: sto pensando a quel dragone appollaiato sopra la Rambla, quello della casa degli ombrelli, Casa Cuadros. Impossibile non notarlo!
Ho fatto qualche ricerca e ho scoperto che in città ci sono più di 400 rappresentazioni di draghi: varrebbe quasi la pena organizzare un tour per andare a scovarli, io la butto lì.

Messa così, uno magari si chiede anche il perché di tutti questi rettili un po’ troppo cresciuti, ma la spiegazione è semplicissima: il patrono della Catalogna è San Giorgio, proprio quel tizio che è diventato famoso per aver sconfitto un drago.
A quanto pare il mio fanatismo per l’Oriente c’entra ben poco, neanche a dirlo.

La leggenda vuole che San Giorgio strappò la principessa Alcione dalle grinfie del drago uccidendo la bestia e spargendone il sangue, e che dal sangue fiorì una bellissima rosa.
Forse è anche per questo che c’è chi lo considera il patrono degli innamorati, ma quello che è certo è che il 23 di Aprile, giorno della Festa di Saint Jordi appunto, la Catalogna si riempie di fiori: fin dall’epoca medievale infatti, ogni fidanzato che si rispetti, in questa giornata regala una rosa alla propria amata.

La cosa ancora più carina, se vogliamo (uno guarda per aria mentre va in giro, e va poi che scopre), è che il 23 di Aprile è anche il giorno della nascita di Miguel de Cervantes, che con i draghi non c’entra proprio nulla, ma che con Barcellona ha sempre avuto un legame speciale, tanto da celebrarla nella sua opera più famosa, il Don Chisciotte.

Quando due tradizioni sono buone, come si fa a non metterle insieme: è per questo motivo che il 23 di Aprile si celebra anche la Giornata del Libro, almeno così la ragazza che riceve la rosa sa con che cosa ricambiare il pensiero.
Facile, no?

Per i librai e per i fioristi dev’essere una pacchia, diciamolo, ma tutto sommato anche per i lettori: in questa occasione, infatti, la Rambla diventa il luogo perfetto per l’incontro con i loro autori preferiti, si trovano tutti là, a scambiare autografi e impressioni.

Pensate che marasma, tra petali, pagine e penne! A me è venuta voglia di tornarci apposta.
L’anno prossimo, ad esempio, il 23 di Aprile è un giovedì (ma non sono una che va a caccia dei cosiddetti ponti, proprio no): dite che ci sta un week end un po’ lungo? Sinceramente, ci sto pensando.

Questo per dire che chissà quante volte tutti noi abbiamo già visto questa città, e chissà quante altre ci torneremo ancora: c’è sempre un buon motivo per tornare (ma questo vale in generale, oserei dire), e nel mio personalissimo caso ha la faccia di un drago appollaiato, per esempio.
Ma ha anche quella della Rambla con il suo vestito delle migliori occasioni.

3 pensieri riguardo “Barcellona: un libro con amore”

  1. beh l’idea di andare proprio il 23 aprile per seguire la Giornata del Libro e conoscere gli autori mi alletta parecchio anche perché il 22 Aprile è il mio compleanno quindi perché non regalarmi un week-end!! bella idea
    grazie
    .max

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  2. Bellissimo questo nuovo punto di vista su Barcellona! E poi dopo i viaggi, i l ibri sono la mia seconda grande passione..quasi quasi me lo faccio pure io un weekend lungo ad Aprile 😉

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