Hagia Sophia Istanbul Cabiria Magni

Un itinerario di tre giorni a Istanbul

Questo post non sarà di certo ricordato tra le perle della letteratura contemporanea, lo dico subito, però potrebbe rivelarsi utile a qualcuno che sta organizzando un viaggio a Istanbul: ho raccolto qui sotto tutto quello che ho scritto sulla città, facendolo quasi assomigliare ad un itinerario di tre giorni (due giorni pieni e due mezze giornate).

Istanbul vista panorama Cabiria Magni
La vista dalle Mura Teodosiane

PREMESSA [Dall’aeroporto al centro: come muoversi]

Sono atterrata all’aeroporto di Ataturk, sul lato europeo, e la prima cosa che ho fatto è stata recuperare una Istanbul Card (temo che al Sabiha Gökçen non la vendano, ma verificate, al massimo la prendete dopo): è una carta ricaricabile che si può utilizzare per tutti i mezzi pubblici, e per averla basta lasciare un deposito di 10 lire turche (circa 3,5€).
La Istanbul Card si ricarica al bisogno in tutti i chioschi presenti in città e nei pressi delle fermate dei mezzi; non si tratta di una tessera nominale, quindi non serve farne una per persona, e ricordatevi che se prima di tornare a casa la rendete, riavrete il deposito che avevate lasciato.

Raggiungere il centro a questo punto è piuttosto semplice; l’aeroporto di Ataturk è servito dalla linea 1 della metropolitana: percorretela fino alla fermata di Zeytinburnu, dove dovrete prendere il tram che va dritto verso il centro, linea 1 anche qui, non potete sbagliare.

Io col tram sono arrivata a Karakoy, praticamente sotto la torre di Galata, dove avevo l’albergo: come già anticipato, il consiglio è quello di cercare una sistemazione tra il quartiere di Galata e di Beyoglu, che a differenza di Sultanahmet la sera sono sicuramente più vivaci.

mappa trasporti Istanbul
Mappa dei trasporti di Istanbul – Wikipedia

GIORNO 1 [VENERDI’]

Pomeriggio – Arrivo. Ponte di Galata, quartiere di Galata, Beyoglu.
Pescatore sul ponte di Galata Cabiria Magni Istanbul
Pescatore sul ponte di Galata

Il mio primo incontro con Istanbul ha il volto del ponte più famoso della città, e di quello di tutti i suoi pescatori; dopo averli infastiditi con le foto, me li sono lasciati alle spalle per andare verso la zona di Galata, dove mi sono letteralmente persa tra le vie prima di gustarmi un tramonto sul Corno d’Oro.
Ho quindi preso la metropolitana fino a Piazza Taksim, e da lì ho percorso a piedi tutta Istiklal Caddesi, probabilmente la via più conosciuta della città; ho poi attraversato Beyoglu per ritornare dalle parti della torre di Galata, nei pressi della quale mi sono fermata per cena.
[Per darvi un’idea dei tempi: sono atterrata alle 15.30 circa, e sono arrivata a Karakoy verso le 17.00.]

GIORNO 2 [SABATO]

Mattina e primo pomeriggio – Quartieri occidentali (Piccola Sirte, Fatih, Fener, Balath).
Fener liceo Cabiria Magni
Fener, il liceo greco

Ho deciso di visitare i quartieri occidentali con i ragazzi di Scoprire Istanbul: se può contare qualcosa, è un tour che sto consigliando a tutti, perché permette davvero di toccare con mano tante realtà diverse.
Questa è la zona che ho preferito in assoluto in città, forse perché sono partita con la storia dei greci di Istanbul in testa, che volevo assolutamente approfondire.

Pomeriggio – Gran Bazar, Moschea di Solimano, Bazar delle Spezie.
Gran Bazar, Istanbul, Cabiria Magni
Gran Bazar

Dopo l’avventura tra Fatih (mi raccomando la moschea, la più bella tra quelle che ho visto!), Fener e Balath, sono scesa in autobus, direzione Veznegiler, fino al Gran Bazar: piovigginava, e il bazar è stato un ottimo riparo prima di andare verso la moschea di Solimano.
Finito il giro in moschea, è stato il turno di un altro bazar, quello delle spezie; ho deciso di andarci subito perché la domenica è chiuso e ancora non sapevo che cos’avrei fatto il lunedì mattina: meglio non rischiare di perderlo!
Per cena sono tornata dall’altra parte del ponte, a Beyoglu.

GIORNO 3 [DOMENICA]

Mattina e primo pomeriggio – Sultanahmet (Moschea Blu, Hagia Sophia, Cisterna Basilica).
Hagia Sophia vista dalla Moschea Blu, Istanbul, Cabiria Magni
Hagia Sophia vista dalla Moschea Blu

Ho dedicato la mattina della domenica a Sultanahmet (qui gli imperdibili), e secondo me se non avete intenzione di entrare al Topkapi come tempo è più che sufficiente; nel programmare il vostro itinerario tenete presente che la Moschea Blu e Hagia Sophia il lunedì sono chiuse.

Pomeriggio – Sponda asiatica: Salacak.
Aspettando il tramonto
Aspettando il tramonto

Da Sultanahmet mi sono quindi spostata verso Eminonu e ho preso un traghetto per Uskudar, sulla sponda asiatica, dove ho passeggiato sul lungomare, fino a Salacak; in corrispondenza della Torre di Leandro ci sono delle gradinate adibite a bar, chiamiamolo così: ci si siede sui cuscini e se si vuole si può ordinare un cay, o un waffle, altrimenti ci si gode lo spettacolo a costo zero.
Ci sono dei momenti in cui ci si rende conto di non voler essere da nessun’altra parte al mondo, e quello di Salacak è stato uno di loro: mi sono fermata per qualche ora aspettando che il cielo cambiasse colore e che il sole scendesse sui tetti di Sultanahmet, senza fare nulla se non guardarmi in giro.
Non so se si è capito, ma quel tramonto è uno dei ricordi più belli che ho della città.

GIORNO 4 [LUNEDI’]

Mattina – Sponda asiatica (Kadikoy) e sponda europea (Beyoglu e Cukurcuma). Rientro.
Negozi a Kadikoy. Istanbul Cabiria Magni
Negozi a Kadikoy

L’ultimo giorno avevo a disposizione solo la mattina, e stregata dalla sponda asiatica ho deciso di tornarci: stavolta il traghetto l’ho preso da Karakoy (sponda Galata del Ponte di Galata) in direzione Kadikoy (lo so, coi nomi è un disastro).
Kadikoy più che un quartiere è una specie di mercato a cielo aperto, dove la mattina ci si mischia ai commercianti che preparano le loro bancarelle o che lucidano le vetrine; sono andata un po’ a zonzo tra le vie prima di tornare sulla sponda europea e addentrarmi nuovamente a Beyoglu: stavolta non su Istiklal Caddesi, ma percorrendo le stradine che si snocciolano tutt’attorno, con i loro saliscendi da mettere alla prova anche i più allenati, e sono arrivata a Cukurcuma, la zona degli antiquari.
Da Cukurcuma sono tornata a Karakoy: il tram per l’aeroporto mi aspettava!

L’aereo invece non mi aspettava mica, perché me l’hanno cancellato, ma questa è un’altra storia.

16 pensieri riguardo “Un itinerario di tre giorni a Istanbul”

  1. Sintetica ma efficace, ho quasi voglia di stampare il tuo programma (non lo dire a chi so io, mi raccomando), non si sa mai, mi potrebbe servire per una seconda visitina alla Città…..

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  2. Ciao Cabiria
    Ad Istanbul ci sono andata a Pasqua scorsa per una intera settimana . Consiglio anch’io di dormire a Beyoglu e di non perdersi i quartieri occidentali con il tour di Scoprire Istanbul … se ti va leggi la mia esperienza anche se mancano le tappe successive che sono in bozza 😉 io ho visitato anche le isole che sono posti favolosi che spero prima o poi di riuscire a pubblicare le foto.
    Piacere Esther

    https://luogolungo.wordpress.com/2014/12/02/una-megalopoli-nel-mezzo-istanbul/

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    1. Il giro in battello in effetti mi è stato sconsigliato: ho preferito i traghetti di linea e in effetti il bello è che lì incontri le persone che vanno al lavoro, a fare la spesa…non sono per niente artificiali insomma 🙂

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      1. Bellissima…partirò lunedì, qualcuno é stato in questi giorni? C’è così alta tensione come si legge in giro per le elezioni?

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