Underground River: ingresso. Palawan, Cabiria Magni

Palawan col tifone – Puerto Princesa e Sabang, ovvero: l’Underground River

Abbiamo salutato El Nido alle 4 del mattino, quando siamo usciti a prendere il minivan (stavolta sì) per tornare a Puerto Princesa; la fermata non è troppo vicina al centro, e già pensavamo di doverla fare a piedi, ma per fortuna abbiamo trovato un signore che ci ha dato un passaggio col suo trycicle: ancora mi chiedo che ci stesse facendo lì a quell’ora.

Puerto Princesa è una cittadina che non ha nulla da pretendere e che si fa un po’ i fattacci suoi: non c’è da stupirsi se la maggior parte delle persone tira dritto a El Nido senza neanche fermarsi; a me però è piaciuta, sarà per il mercato notturno pieno di baracchini che vendevano la qualunque, o sarà per il dolce di Itoy’s Coffee Haus: gelato al mango con insalata di cocco.
Itoy’s Coffee Haus ve lo consiglio perchè è la versione “super local” di Starbucks: è carinissimo e costa molto poco, vi potete mettere lì a leggere o a scrivere e nessuno vi dice nulla.

Itoy's coffee haus, Puerto Princesa, Cabiria Magni
Stay local!

A Puerto Princesa abbiamo organizzato l’escursione per il mitico Underground River di Sabang: si tratta del fiume sotterraneo più lungo del mondo, nonchè di uno dei motivi per fare un viaggio nelle Filippine; ovviamente non dovete partire con l’idea di fare gli Indiana Jones, perchè altrimenti ci restate male, ma il discorso è sempre quello: dove altro vi ricapita di vedere una cosa del genere?

Comunque.
La nostra guida è venuta a prenderci alle 6.30 del mattino con un pulmino fiammante, a bordo una famiglia di cinesi-nonna-inclusa, due coreane super vip vestite come neanche la sera di Capodanno (l’avevo detto che sono loro i più fescion) e due ragazze americane di cui una ha vomitato poco dopo: già i presupposti per divertirsi c’erano tutti.

Sabang, in partenza per l'Underground River! Cabiria Magni
Sabang, in partenza per l’Underground River!

Il fiume sotterraneo si trova nel Puerto Princesa Subterranean River National Park, nei pressi di Sabang (1h30 da Puerto Princesa), da dove partono le barche per raggiungerlo: la nostra guida ci ha parcheggiati al molo per andare a fare i permessi (attenzione, solo il primo chilometro e mezzo del fiume è navigabile, se volete andare oltre dovrete chiedere un’autorizzazione speciale in anticipo, ma non è detto che ve la concedano), noi siamo rimasti in mezzo ad una folla disumana, temendo già un’attesa di ore, come in effetti è stato.
Ore che sono servite per il pranzo e per tenere d’occhio il mare: quel giorno era parecchio agitato e vedere le povere barchette che si buttavano nelle onde mi ha fatto venire non poche perplessità; e se anneghiamo tutti? E se quella ricomincia a vomitare, magari controvento, e mi becca? In certi casi so diventare molto tragica.

Sabang: il capitano della barca, Palawan, Filippine
Sabang: il capitano della barca (guai a chi si lamenta ancora del proprio lavoro d’ufficio!!)

Nonostante tutto, siamo partiti.
Se vi capita di fare una cosa del genere e di trovare il mare grosso, abbiate l’accortezza di non mettervi all’inizio della barca, ma in fondo: noi abbiamo lasciato il posto in prima fila alle top model coreane e non vi dico come sono sbarcate dall’altra parte!
Fortunatamente avevano un beauty case più fornito di quello di Diego dalla Palma.

Verso l'entrata del fiume, Sabang. Filippine
Verso l’entrata del fiume, Sabang

Dopo pochi minuti a piedi nella foresta, si arriva su una seconda spiaggia dove ci si imbarca su una specie di canoa a dieci posti e ci si infila in una grotta: ecco il fiume!
Dentro è completamente buio (ogni canoa è dotata di una torcia che un prescelto dovrà indirizzare a comando), e pieno di pipistrelli: è impressionante.
Il punto più alto misura 60 metri dal livello del fiume, e il punto più largo raggiunge i 150 metri: nel mezzo le conformazioni calcaree di ogni tipo e fantasia; in questi casi le guide si divertono a suggerire i personaggi più strampalati: dragoni, natività, statue del Buddha.
La fantasia e la suggestione insieme possono fare miracoli, pare di vederne di ogni.

Underground River: ingresso. Palawan, Cabiria Magni
Underground River: ingresso

Lì dentro, l’atmosfera è di quelle surreali: a tratti il silenzio è davvero ingombrante, pesa. Viene spezzato solo dal rumore del remo (niente barche a motore, per tutelare l’ecosistema) e dal verso di qualche animale; il contrasto con la natura fuori, quella della foresta rigogliosa e della spiaggia letteralmente spumeggiante, fa quasi spavento: due universi completamente opposti che convivono sopra lo stesso lenzuolo di mondo.

Insomma, da vedere.

8 pensieri riguardo “Palawan col tifone – Puerto Princesa e Sabang, ovvero: l’Underground River”

  1. Ciao Cabiria! Volevo chiederti un paio di informazioni sulle Filippine 🙂 sto programmando un viaggio lì e vorrei sapere alcune dritte da un’esperta viaggiatrice come te 🙂 il costo della vita è basso? Sono stata in Thailandia l’anno scorso e lì era tutto molto economico.. le filippine sono simili come prezzi? La mia intenzione era di fermarmi lì due o tre settimane.. potresti darmi qualche consiglio sill’itinerario?? Ti ringrazio tantissimo 🙂 mi piace moltissimo il tuo sito!!!

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    1. Ciao Patrizia! Ti ringrazio per quello che scrivi, sei molto gentile 🙂
      Per l’itinerario dipende molto da quello che ti piace: io sono più da trekking che da spiaggia, quindi ho dato spazio a Luzon del nord e alla Cordillera (il mio itinerario di due settimane => https://triportreat.it/2015/01/09/filippine-il-mio-itinerario-di-due-settimane/ ), ma se ami fare snorkeling e immersioni, hai tantissime altre alternative!
      Il costo della vita è abbastanza basso a patto di star fuori dai posti più famosi, dove si alza inevitabilmente un pochino, sto parlando di località come El Nido (comunque non cara) e Boracay.
      Sicuramente se stai tre settimane ti direi di andare sulla Cordillera: ci sono dei paesaggi mozzafiato!

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