Las Arenas, Valencia, Cabiria Magni

Quattro giorni a Valencia

Probabilmente il titolo più corretto sarebbe “Quattro giorni a Valencia con un bimbo di quattro mesi”.
Sì, perché altrimenti quattro giorni a Valencia potrebbero sembrare tantissimi!
Come ho scritto nell’ultimo post, Valencia è stata la meta del nostro primo volo in tre e l’abbiamo scelta per svariati motivi, primo tra tutti le dimensioni ridotte, che ci hanno permesso di visitarla a ritmo di neonato senza farci prendere dall’ansia di prestazione.
La scelta si è rivelata azzeccata.

Siamo partiti senza fare grandi programmi: quando non c’è una scaletta da seguire tutto quello che arriva è in più. Ci è sembrato l’atteggiamento giusto per il primo test di viaggio.
A nostro supporto, una guidina della Giunti che si è rivelata piuttosto preziosa: ci siamo affidati a lei per farci un’idea di come suddividere le zone da vedere.

Giorno 1 – città antica, zona nord-ovest

Plaza de la Virgen, Valencia, Cabiria Magni
Plaza de la Virgen

Siamo atterrati alle 11 del mattino e abbiamo ritirato in aeroporto le nostre Valencia Tourist Card (che avevamo comprato online insieme ai biglietti per l’acquario a questo indirizzo): abbiamo scelto la Card da 72 ore che permette di viaggiare sui mezzi pubblici per 72 ore dalla prima convalida e di avere alcuni sconti e ingressi gratuiti, dopodiché abbiamo preso la metro per Xàtiva.
Il nostro appartamento si trovava sotto le Torres de Serranos, quindi esattamente dall’altra parte del centro storico, ma ci siamo arrivati in 15 minuti a piedi: abbiamo preferito fare una passeggiata senza prendere altri mezzi per iniziare ad assaporare la città. Tempo di scaricare gli zaini e siamo ripartiti dedicandoci alla zona nord-ovest del centro storico, non prima di aver affondato i denti in una buonissima tortilla.

Da non perdere in questa zona:

– la Cattedrale, dove viene custodito quello che parrebbe essere il Sacro Graal. Che ci crediate o meno, già il dubbio mette suggestione;
El Micalet, la torre campanaria. Anche se è attaccata alla Cattedrale, il biglietto di ingresso non è lo stesso, si compra a parte. Per arrivare in cima bisogna salire 207 scalini di una scala a chiocciola un po’ stretta: se soffrite di claustrofobia date un’occhiata prima di lanciarvi nell’impresa.
– la Plaza de la Virgen, il cuore della città vecchia. Se come noi arrivate dalle Torres de Serranos ci passate ancora prima di entrare in Cattedrale;
– l’Horchateria Santa Catalina, horchateria storica di Valencia. Il posto giusto per una pausa dolce a base di horchata e farton, ovvero panini dolci con glassa. Se mentre state inzuppando il farton nell’horchata vi trovate all’improvviso nel mezzo di uno sciame umano niente paura: questo posto è meta irrinunciabile anche del turismo da crociera. E’ il prezzo da pagare per l’aggettivo “storica”. (In ogni caso, horchata e farton buoni si trovano anche altrove, vero è che l’atmosfera non è la stessa).
Plaza Redonda e la facciata più stretta d’Europa, giusto lì fuori; Plaza Redonda è carina per la sua forma perfettamente circolare, per il resto è piena di negozi che vendono la qualunque chincaglieria. I barettini che la circondano invece sono perfetti per una cena più o meno veloce o per uno spuntino a base di pinchos e Agua de Valencia o sangria.

Mezzo di trasporto: metropolitana dall’aeroporto alla città vecchia. Città vecchia a piedi.
n.b. Se come noi siete in viaggio con un neonato, per fare quest’itinerario potete usare un marsupio e lasciare a casa il passeggino: le distanze non sono enormi e vi risparmiate problemi di “posteggio/intralcio” nella Cattedrale e sulla torre del Micalet.

Giorno 2 – Città della Scienza, giardini del Turia, parco Gulliver

Città della Scienza, Valencia, Cabiria Magni
Città della Scienza

Giornata interamente dedicata alla zona che porta la firma di Santiago Calatrava: dove prima scorreva il fiume Turia ora sorge una nuova città, la Città delle Arti e delle Scienze. Questa cosa è impressionante.
La Città della Scienza non ha bisogno di presentazioni, i suoi edifici sono diventati a dir poco emblematici: il fotografatissimo Hemisfèric, il Museo Principe Felipe, l’Agora. Le loro forme richiamano il mare e i suoi abitanti, sembra quasi di camminare nel mondo di un visionario.
A proposito di mare e abitanti marini non perdetevi l’Oceanogràfic, l’acquario più grande d’Europa, dove noi abbiamo trascorso quasi tutta la giornata: è immenso e da vedere c’è tantissimo, avremmo potuto trascorrerci tranquillamente altro tempo ancora. Come anticipavo abbiamo comprato i biglietti online, cosa che ci ha permesso di saltare la coda e di entrare da un ingresso dedicato, semplicemente mostrando il biglietto dallo smartphone.
Prima di riprendere il bus per il centro abbiamo fatto una sosta al parco di Gulliver, sempre in quello che fu il letto del Turia, a pochi minuti di cammino dalla Città della Scienza. Una volta arrivati ci siamo ritrovati a tu per tu con un Gulliver gigante, pieno di piccoli lillipuziani che gli scivolavano giù per i capelli e per i vestiti. In quel momento il nostro lillipuziano stava facendo sogni d’oro, quindi noi “grandi” siamo andati oltre evitando di dare spettacolo.

Mezzo di trasporto: autobus da Plaza de la Reina (non mi ricordo il numero, ma garantisco che basta leggere sulle colonnine in piazza :P)

Giorno 3 – Las Arenas e città antica, zona sud-est

Las Arenas, Valencia, Cabiria Magni
Las Arenas

Mattinata al mare, a Las Arenas! Di questa zona a colpirmi sono state le casine colorate del viale che scorre parallelo al lungomare, esattamente dove si trova la fermata del tram che arriva dal centro città, quindi non si può sbagliare, si vedono subito.
Dopo una passeggiata e un pranzo con vista siamo tornati in centro e ci siamo dedicati alla zona sud-est.

Da non perdere nella zona sud-est:

– la Lonja de la Seda (ingresso gratuito con Valencia Tourist Card), ovvero la borsa dove si trattava la vendita della seta. Molto bella l’architettura e molto bello il suo patio con gli aranci. Quando ci sono capitata ho esclamato meravigliata “Uh, ma come si sente il profumo!”, poi ho capito che era la tizia seduta dietro di me che stava mangiando un mandarino;
– il Mercado Central, praticamente di fronte alla Lonja de la Seda. Bellissima architettura e affollatissimo, di acquirenti e turisti;
– la Estacion del Norte. Io per le stazioni ho, mio malgrado, una vera e propria passione, quindi cerco sempre di vederne; a Valencia non è stato diverso e devo dire che la visita merita, per l’edificio e per respirare quell’atmosfera che solo le stazioni dei treni sanno regalare;
– la Plaza de Toros, che abbiamo visto solo da fuori e che offre un bellissimo colpo d’occhio, specialmente nelle giornate dove il cielo è terso, come quella in cui l’abbiamo vista noi.

Mezzo di trasporto: tram 4 da Pont de Fusta per Las Arenas. Città vecchia a piedi.

Giorno 4 – Barrio del Carmen e Torres de Serranos

Barrio del Carmen, murales, Valencia, Cabiria Magni
Barrio del Carmen, murales

Abbiamo dedicato l’ultima mezza giornata alla zona limitrofa al nostro appartamento e come prima cosa siamo saliti sulle Torres de Serranos per ammirare un’altra volta la città dall’alto, da una diversa angolazione. Non so cosa ne pensate voi, ma personalmente quando visito una nuova città cerco sempre di vederla anche dall’alto, è un buon modo per farmi un’idea di insieme.
Con la Valencia Tourist Card l’ingresso alle torri è gratuito, la domenica si sale gratis anche senza tessera.
Il Barrio del Carmen è invece il quartiere che si trova proprio ai piedi delle torri, caratterizzato da murales variopinti che ne decorano i muri più o meno cascanti: il paradiso per gli amanti della fotografia del genere!

Mezzo di trasporto: a piedi in città vecchia, metropolitana per andare in aeroporto.

Questo il nostro itinerario di quattro giorni a Valencia. Un itinerario lento perchè sicuramente si poteva fare di più, ma comunque molto soddisfacente.
Se anche voi state programmando un viaggio a Valencia (con bambini o senza), tenete presente che la suddivisione che ho proposto per il centro storico è piuttosto arbitraria: Horchateria Santa Catalina e Mercado Central ad esempio sono vicinissimi e potrebbero essere visti insieme. D’altra parte in qualche punto bisognava spezzare, a meno di voler vedere tutto il centro in un solo giorno (fattibile senza neonati e senza entrare quasi da nessuna parte).

L’unico rimpianto che ho è quello, per la prima volta in vita mia, di non aver scritto niente sul mio diario di carta (ecco svelato il motivo per cui non ricordo il numero del bus del Giorno 2!): l’obiettivo del prossimo viaggio è di riprendere a farlo. Vi dirò se ci riesco!

7 pensieri riguardo “Quattro giorni a Valencia”

  1. (…) Quando ci sono capitata ho esclamato meravigliata “Uh, ma come si sente il profumo!”, poi ho capito che era la tizia seduta dietro di me che stava mangiando un mandarino; (…)
    Vale il biglietto/la lettura del post.
    Cabiria è tornata!
    Nonostante il lillipuziano…
    Valencia è una figata, e spero di portarci mia moglie in 2 giorni (cercherò di riassumere le vostre 4 in 2…)
    Buon 2018 alla family!

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    1. 😂😂😂 ti ringrazio! Ebbene sì, i miei siparietti non mi abbandoneranno mai! In due giorni ce la fate (magari evitate di stare un giorno intero all’acquario!), la città non è grande ed è tutto vicino.
      Buon anno a voi Ernesto!

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