Mauritius

Compagni di viaggio

Sono abituata a viaggiare sola, o al limite con qualcuno che mi scelgo per bene; non mi capita mai di partire in gruppo, e senza nemmeno sapere di che persone si tratta, tra l’altro.

Stavolta è successo.

Vero, alcuni già li “conoscevo” sul web, o li avevo visti quel paio di volte, ma altri proprio per niente e garantisco che decidere di passarci una settimana intera è come andare alla cieca, si rischia un po’.

E’ che quando si rischia con animo positivo finisce che va bene.

Un gruppo di persone che ognuno c’ha il suo sono riuscite a passare una settimana dove ognuno questo suo l’ha dato un po’ anche agli altri, e quel che ne è uscito sono momenti da ricordare.

C’è chi è stato scambiato per russo per via dei colori chiari che si porta addosso e subito è diventato il patriarca: mai soprannome fu più azzeccato e qui la Grande Madre non c’entra nulla, si tratta di altro, della capacità di portarsi appresso le persone.

C’è chi ti segue con la sua telecamera e con la sua faccia da schiaffi, che ti fa morire dal ridere per le fregnacce che riesce a dire e alla fine scopri che è bravo per davvero, e che ha la forza di vivere di sogni da realizzare (anche se non ne hai bisogno: in bocca al lupo!).

C’è chi si muove con la sua aria lieve e ti parla del regno animale con un entusiasmo tale che davvero affascina, così non puoi non fermarti ad ascoltare con una buona dose d’incanto, anche se hai sempre pensato che di quei discorsi te ne importasse poco più di nulla. E invece.

C’è chi sa indossare un bel paio di lividi con una sportività che davvero in pochi hanno (e qui non si tratta di andare a correre!), poi ci stai insieme una settimana e capisci il perché di quei lividi, anzi, pare ancora poco averne solo un paio. Ma la cosa bella è che nessun bozzo riuscirà mai a spegnere la luminosità di un sorriso del genere.

C’è chi ci ha messo poco a ribaltare l’idea che era colata dal web, che dal vivo è tutta un’altra storia, quella di una persona che riesce a guardare il mondo con uno stupore che a tratti invidio: la capacità di restare a bocca aperta davanti alla vita non si trova ad ogni angolo di strada.

C’è chi come me ama bazzicare per il Sudest asiatico e si porta in tasca di quei racconti che ascolteresti per ore senza stancarti mai, che ti parla dell’India con un entusiasmo da far venire voglia di andarci subito, anche a piedi, che non è il caso di aspettare ancora.

C’è chi sembra quasi vivere in un altro mondo e ogni tanto sparisce sul serio così ti chiedi che fine ha fatto, che strade ha preso. Poi torna all’improvviso e ti piazza la battuta che davvero non ti aspetti e lascia senza parole, che una cosa del genere solo lei così.

C’è chi ha l’animo dell’artista e lo si vede in tutto quel che dice e in ogni cosa di cui si circonda, fosse anche solo un cappello sopra la testa, che gli altri davvero non sono capaci di portarlo in quella maniera.

C’è chi ti regala confessioni dal lettino e tu gliene offri di tue in cambio così scopri che due mondi, per quanto possano sembrare diversi, alla fine se ne stanno sotto lo stesso cielo e chi l’avrebbe mai detto: un po’ si assomigliano pure.

E c’è una fantomatica zia morta, che è comparsa una sera tra un Ti’ Ponch e un altro e che secondo me ci porteremo appresso per un bel pezzo, che ormai è un po’ lo spirito di questo gruppo (nonché un santuario su Foursquare: taggatevi, che stiamo a casa da quelle parti).

Ecco, in una settimana non ce ne siamo stati soltanto in giro a zonzo a bere rhum, secondo me abbiamo fatto ben altro, oltre che dire fesserie della peggior specie.

Grazie ragazzi!
Chi vuole, domani mattina alle 7 si corre, con tutti gli altri ci si vede in spiaggia.

n.b. ho il brutto difetto di vedere il bello delle persone, quindi adesso non montatevi la testa, eh!

Dite PANEER!
Dite PANEER!

10 pensieri riguardo “Compagni di viaggio”

    1. Non te la montare la testa, altrimenti ci penso io a farti tornare tra noi mortali con una corsetta mattutina 😉
      Scherzi a parte, è verità.
      Grazie a te quindi!
      E se il pezzo serve da terapia per i momenti difficili…ben venga! Magari insieme ad un bel Ti’ Ponch, che non guasta mai 🙂

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