Con i disegni dell’India si potrebbero riempire taccuini interi, funziona come con le foto, come con le parole: l’India non è un paese, è un mondo a parte, e gli stimoli che offre ogni giorno sono tantissimi, il più delle volte difficili da elaborare.
Di disegni ne farò sicuramente altri, intanto sono partita dalle cose facili, da quei simboli che questo paese porta da sempre nell’immaginario comune di tutti noi.
Possiamo chiamarla l’India dei sogni?
Tornare in una città, che per di più mi è piaciuta da matti, è stato un rischio: tornare in un posto è sempre un rischio, i ricordi non sono mai una fotografia della realtà, sono soltanto il nostro modo di proteggerci.
Torniamo in un posto quando siamo pronti ad accettare che potrebbe essere tutto diverso da come lo avevamo lasciato, noi stessi per primi.
Torniamo solo se siamo disposti a lasciarci spaventare un po’.
Avevo dei buoni motivi per tornare a Bangkok, così sono partita.
Ho ritrovato le stessa città, completamente diversa. E mi è piaciuta ancora di più.