Diverse persone mi hanno chiesto nelle ultime ore com’è stata la BIT quest’anno, la risposta è sempre quella: un po’ deludente, poco movimento.
Io ci sono stata di sabato, primo giorno di apertura al pubblico, e mi ricordo che fino ad un paio di anni fa se volevi vedere qualcosa dovevi farti largo tra la folla a sportellate; ieri niente di tutto ciò, francamente.
Questo però non vuol dire che non ci sia stata la possibilità di fare un po’ di quell’human watching che a me diverte troppo.
Ecco quindi per voi le mie imperdibili considerazioni tecniche su espositori e viandanti.
ESPOSITORI – LE MENZIONI SPECIALI
Il premio per il più casinista va ai ragazzi di Cuba, che hanno imbastito un vero e proprio ballo di gruppo fuori dallo stand.
Voto 10 al marasma che sono riusciti a creare.
Il premio eleganza va ai tangueros argentini, che si libravano leggeri in uno stand affollato più che altro perché offriva comodi posti a sedere.
Voto 8 alla capacità di dribblare il visitatore.
Il premio miglior sorriso va alle ragazze dell’Ethiopia, che se le vedevano quelli degli stand del turismo dentale le rapivano come testimonial.
Voto 9 alla resistenza dei muscoli facciali.
Il premio ragazzi yeah va ai mezzi surfisti delle Baleari e alle loro facce di plastica a caccia di adolescenti da incantare con scenari notturni apocalittici.
Voto 7 al gel che reggeva le pettinature.
Il premio finchè ce n’è va agli espositori della Grecia, che in barba alla crisi se la mangiavano e bevevano allegramente, rimpinzando anche i passanti.
Voto 9 all’Ouzo, che personalmente detesto, ma che a quanto pare metteva allegria.
VIANDANTI – FENOMENOLOGIA DI CHI PASSA
Di seguito le mie personalissime considerazione sui tipi umani nei quali mi sono imbattuta per qualche ora: in sostanza, che viaggiatori ci sono alla BIT?
Coppie di ragazzi che sognano il viaggio di nozze: puntano solo le mete altrimenti impossibili, sognando all inclusive all’insegna di welcome cocktail con ombrellino d’ordinanza. Sono gli stessi che trovi in metropolitana e lui non ha la minima idea di dove andare, così si affida a lei che legge tutti i cartelli, pubblicità comprese, sperando di imbroccarla giusta.
Pensionati alla caccia della crociera: questi sono felici a prescindere perché in pensione ci sono arrivati, così si aggirano alla ricerca di qualche nave che li scorrazzi possibilmente nel Mediterraneo quando non fa troppo freddo. Sono gli stessi che si bevono l’Ouzo allo stand della Grecia.
Quelli che cercano un gadget o del cibo: in realtà del viaggio non gliene frega poi molto, l’obiettivo della giornata è quello di tornare a casa con qualche cianfrusaglia da non utilizzare mai e con la pancia piena senza dover fare la coda al bar. Ammiro la costanza che mettono nell’impresa, nonché la dedizione.
Gruppi di adolescenti che per un week end scelgono un posto alternativo per farsi due vasche, che magari qualcosa di buono ci salta pure fuori. Sono gli stessi che si fanno affabulare dai ragazzi delle Baleari e che fanno la coda per un Camogli all’ora di pranzo, che anche se non siamo per strada ci sta sempre bene.
I forzati del trolley pieno di depliant, che si trascinano stoicamente l’ingombrante fardello. Magari poi non andranno da nessuna parte, ma chi vi dice che il loro viaggio non sia già questo?
Il che per me è solo motivo di ammirazione.
Questo è quello che ho trovato, non so che ne pensate, ma sarei curiosa di scoprirlo!
E a dire il vero ho trovato anche una bellissima mostra fotografica, “I luoghi oscurati”, che mi ha fatto morire d’invidia come sempre quando ho a che fare con scatti dell’altro mondo (e qui parlo di occhio e soggetti), ma questo è un altro paio di maniche!
Cabiria, ma che bell’affresco di umani caratteri!!!
Triste, il BIT, è triste.
Ma la descrizione della Grecia e della malinconica scena dell’affondiamo mangiando di Titanic-a memoria, è degna del miglior ragioniere Ugo Fantozzi…
Ti condivido anche solo per il coraggio (ma non solo…)
Pace e bene!!!
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Ciao Ernesto, grazie per il commento, apprezzatissimo!
In effetti la Grecia messa così fa molto Titanic, ci mancava giusto qualche nota di Sirtaki a completare il quadretto 🙂
Spero di conoscerti presto anche di persona!
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Io mi sarei fermata all’ouzo e da lì non mi sarei più spostata…ahahah…purtroppo è una fiera che non ho mai visto,sto alle sarcastiche frasi che scrivi,mi fanno sorridere parecchio…c’è stata alla fine una meta che ti ha fatto venire l’acquolina in bocca?…
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Io con l’Ouzo non ce la faccio proprio!!
Quanto alle mete..sono partita con le idee già ben chiare, difficile schiodarmi 🙂
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Ahahah! Analisi perfetta!
Certi commenti sono geniali 😀
Io al gel dei ragazi yeah avrei dato pure un 8 però… tipo cemento a presa rapida.
E le categorie dei personaggi da fiera sono pienamente azzeccati, una cosa che mi son sempre chiesto è: “Ma quelli dei trolley quando arrivano a casa dove mettono TUTTI i depliant presi?” Io alla fine ne ho sempre buttati via più della metà… forse hanno una stanza BIT
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Ahahah!! Ti ringrazio Cristiano!
In effetti quello dell’affollamento da depliant è un problema da non sottovalutare. Quoto la stanza BIT, o alla peggio è gente che ha un camino e tempo qualche giorno lo sfrutta!!!
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…io e *Guido* siamo restati folgorati dalla descrizione dei surfisti delle Baleari 😀
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Ahahah! Grazie 😀
Assolutamente stereotipici, ci si potrebbe scrivere un trattato di sociologia spicciola!
Un plauso a questi simulacri della società contemporanea (se non altro mettono allegria) 😛
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