Ci risiamo, di nuovo alle prese con la scelta più difficile: qui si sta parlando di compagni di viaggio, non di crema solare.
Ora mi si può dire che hanno inventato il kindle, e uno nel dubbio ci butta dentro di tutto: vero, ma tanto per dirne una, come la mettiamo con la sabbia che si va a nascondere tra le pagine? Quella che a fine estate ti sorprende per casa col suo profumo di vacanza?
Quella non è compatibile col kindle.
Kindle scartato.
Quindi ci ho pensato, ho chiesto, un po’ mi ci sono torturata, ammetto, e alla fine sono rimasta con cinque titoli: magari non li leggerò neanche tutti (anche senza magari, va), ma non sono riuscita a fare di meglio.
Cent’anni di solitudine, Gabriel Garcia Marquez.
Suggestione del Sud America. Marquez vuol dire realismo magico, dove si intrecciano storia e leggenda: mica ti passa sempre sotto casa uno così!
Il vecchio e il mare, Ernest Hemingway.
Magia del Caribe e tenacia di un viso ruvido di tempo. Mettiamoci poi che a dire Hemingway si sente subito il profumo delle foglie di menta annegate in un Mojito, e diventa impossibile rinunciarci.
Bangkok, Lawrence Osborne.
L’Asia che mi attira; “Bangkok” è un ritratto che non cede al fascino dell’esotismo, è una badilata di vita vera: quella che ti fa decidere di partire e di andare a ficcarci dentro le mani.
Storia dell’assedio di Lisbona, José Saramago.
“Perché chi ha detto ‘no’ una volta, non tornerà mai più al ‘si’ di un menzognero compromesso.”
Servono altre spiegazioni? La scelta di una vita.
Il Vangelo secondo Biff, Cristopher Moore.
Perché me l’ha consigliato un carissimo amico, che mi ha fatto conoscere due delinquenti che ora adoro: Hap & Leonard .
Scelta di fiducia, quindi.
Ok, adesso parto davvero, volo domani: giusto qualche ora di tempo per decidere chi scomodare per primo!