Dopo un tifone i colori sono sempre scintillanti: forse Kamakura mi è piaciuta così tanto anche per questo, vai a saperlo.
Come ho raccontato in tempo reale su Facebook, verso la fine del nostro viaggio in Giappone siamo stati sorpresi da un tifone che ci ha scombinato qualche piano, anche se niente di troppo grave (ormai siamo specialisti, Filippine docunt).
Il fatto è che i tifoni, quando poi tolgono il disturbo, regalano ai paesaggi delle tonalità strepitose, che sembrano uscite da un filtro di Photoshop. Si fatica a credere siano reali.
Kamakura era strepitosa quel giorno, chissà se è sempre così.
[Premessa: questo è un post lungo che vuole dare una prima idea generale. Svilupperò i diversi argomenti uno a uno, man mano che affronterò le tappe del mio viaggio in Giappone]
Ho iniziato a organizzare il mio viaggio in Giappone otto mesi prima della partenza; non sono una che deve per forza prenotare sempre tutto, anzi (il Guatemala mi è testimone), ma in certi casi non se ne può fare a meno: chi viaggia in Giappone in alta stagione, come può essere ad esempio il mese di Agosto oppure il periodo della fioritura dei ciliegi in primavera, deve organizzarsi con un buon anticipo, se vuole cercare di contenere i costi.
Questa è stata una delle prime cose che mi ha detto Patrick, che ringrazio pubblicamente per la pazienza e per tutte le dritte che mi ha dato prima del viaggio e anche durante, attraverso la guida che ha scritto per la collana dei ViaggiAutori, “Due settimane in Giappone” (che va bene anche per chi come me ha tre settimane, perché contiene due itinerari combinabili).