É da un po’ che mi chiedo se e quanto possa valere la pena investire del tempo per tenere aggiornati i miei social network, sia quando viaggio (poco, in questo periodo) che quando me ne sto a casa.
É iniziato tutto come un gioco, pure divertente se vogliamo, ma adesso questo gioco sta andando un po’ in vacca, se mi passate il termine ricercato.
Google+ l’ho abbandonato mesi fa (o forse sono anni? L’addio è stato così traumatico che neanche me lo ricordo); Twitter lo programmo ogni tanto, ma devo dire che lo guardo ben poco: ormai è autonomo, il ragazzo si autogestisce e io mi fido. Rimangono Facebook, che di questi tempi frequento con una cadenza praticamente mensile, e Instagram, che ultimamente mi dà addirittura il voltastomaco, giusto per metterci un pizzico di tragedia. Provo a condividere un po’ di questa tragedia.
Ci sono dei posti, nei miei viaggi, che ho raggiunto spinta semplicemente dalla suggestione di una foto, e ogni volta ho avuto la stessa conferma: le suggestioni non sbagliano mai.
Mi è successo per il viaggio in Thailandia con Sukhothai, dove la foto era quella del grande buddha del Wat Si Chum, e mi è successo di nuovo per il viaggio in Giappone con Kamakura, dove la foto era quella del grande Daibutsu. Sempre un buddha, insomma, sempre un buddha gigante.
Finora ho avuto l’occasione di incappare in quattro buddha giganti, due in Thailandia e due in Giappone (a dire il vero in Thailandia sono incappata anche in un Ganesh gigante, a Chachoengsao). La coincidenza vuole che siano tutti dei buddha seduti; sulle posizioni del buddha ho scritto questo post: ognuna ha infatti un significato ben preciso.
Comunque.
Posizione a parte, sono tutte tappe che vi consiglio, sia per le statue che per i luoghi in cui si trovano, fateci un pensierino!