Vi è mai capitato di finire in un posto e di chiedervi che ci siete andati a fare, che quel tempo avreste potuto sfruttarlo meglio?
A me sì, diverse volte, l’ultima a Manila.

Nonostante le opinioni non troppo positive raccolte prima di partire, ho comunque deciso di dare fiducia a questa città, dedicandole due giorni pieni del mio itinerario nelle Filippine: a posteriori posso confermare che uno sarebbe stato sufficiente.
Una cosa però lasciatemela dire.
Il primo giorno è stato quasi di rifiuto, il famoso “che ci sono venuta a fare”, appunto, il secondo invece, quello inutile, è stato il giorno dell’armistizio: ho fatto pace con Manila quando mi sono letteralmente persa nel mercato di Baclaran, lungo Roxas Boulevard, forse perché non avevo più aspettative, né la famosa ansia da prestazione di cui sono spesso vittima.
Quello che segue, quindi, è un insieme di suggerimenti per un itinerario di un giorno, con la premessa che ho fatto qui sopra, e con un’ultima precisazione: Manila è tutto tranne che una città facile, non aspettatevi quindi di avere a che fare con la tipica metropoli piena di contrasti (si dice sempre così, no?), preparatevi piuttosto a confrontarvi con tante città in una, dove i quartieri fatiscenti si incastrano con delle vere e proprie zone igienizzate in cui i poveracci sono stati “rimossi” e dove i grattacieli luccicano, dove per accedere alla piazza bisogna passare sotto un metal detector.
Dove ogni negozio e ogni via hanno le loro guardie armate, pronte a controllare che tutto fili liscio.

Cosa vedere
Intramuros
Quella di Intramuros è la parte antica della città, che come suggerisce il nome è racchiusa appunto da una cerchia di bastioni; da vedere sicuramente sono il Forte Santiago, dove fu imprigionato Rizal, l’eroe nazionale, e la Chiesa di Sant’Agostino, la più vecchia di tutte le Filippine.
Sempre in questa zona si trova la Cattedrale, l’ennesimo edifico caduto vittima della Seconda Guerra Mondiale e poi ricostruito, forse con uno slancio un po’ troppo moderno.

Rizal Park
Il parco cittadino, conosciuto anche come Luneta Park, sta a ridosso della città vecchia: non aspettatevi il Lumphini di Bangkok o il Central Park di New York altrimenti resterete delusi, segnalo invece che è carina la zona dell’Orchidarium, un giardino di orchidee dove l’ingresso è a pagamento.
E’ il parco in cui Rizal venne giustiziato dalle autorità spagnole, e che ora ospita un monumento a lui dedicato, con i resti delle sue spoglie mortali.
Makati
La Manila igienizzata, quella dei grattacieli e degli uffici. Oltre che una gran quantità di ristoranti e locali di ogni tipo, segnalo in questa parte di città l’Ayala Museum, dedicato alla cultura filippina, e l’American Memorial Cemetery, un cimitero all’americana con le vittime della Seconda Guerra Mondiale.

Manila Bay
Tutte le guide la indicano come il punto migliore per vedere il tramonto: è il lungomare della città, quello che affianca Roxas Boulevard dall’aeroporto fino al centro, praticamente fino a Intramuros; purtroppo le sue condizioni non sono delle migliori, e onestamente non è uno di quei posti che invoglia a farsi una bella passeggiata all’imbrunire.
Va detto che è una zona piena di cantieri, quindi magari in futuro sarà meglio, chi lo sa!
Come spostarsi
Manila è la città più densamente popolata d’Asia, e già questo dovrebbe dirla lunga sugli spostamenti!
Noi dove possibile abbiamo sempre preferito muoverci a piedi, arrendendoci ai taxi quando la distanza diventava davvero proibitiva; i taxi sono consigliati perché sono comodi e abbastanza economici, l’importante è accertarsi che abbiano il meter in funzione, ma questa è una regola che vale sempre.

Le alternative ai taxi sono le jeepney e i treni della Manila Light Rail Transit System, la LRT; in entrambi i casi si tratta tuttavia di mezzi che oltre a non coprire la città in maniera capillare, sono decisamente affollati: per fare un esempio, alla fermata della LRT di Baclaran, in corrispondenza del mercato, non siamo riusciti ad avvicinarci non tanto all’ingresso del treno, quanto a quello della stazione stessa: vedete un po’ voi!
Io e le metropoli non andiamo tanto d’accordo…
Penso di avertelo già raccontato.
La spiegazione sta tutta nel discorso del perchè un luogo abitato è bello: è bello non solo per le bellezze estrinseche (palazzi, castelli, corsi d’acqua, parchi, giardini) ma sopratutto per quelle intrinseche.
E queste ultime sono indissolubilmente legate alla gente.
Come fai a dire che un luogo è meraviglioso se ti ci hanno derubato?
O se è zozzo e puzzolente?
Od ancora se si respira aria di mancanza di libertà?
Credo che il primo giorno a Manila, tu lo abbia vissuto a pelle, e che tu ti sia “sentita” molto simile a me.
Più andiamo avanti con gli anni, meno Amiamo la caciara, il caos, il rumore.
Grazie per il riassunto conciso ed esaustivo su questo calderone chiamato città…
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Grazie a te Ernesto! Sì, anche io sono per gli spazi più “rarefatti”, a parte qualche rara eccezione. Sono d’accordo con te che a fare la differenza sia la gente, sempre, molto più di tutti i palazzoni 🙂
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