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The RED CENTRE parte 1: Alice Springs

Uno dice deserto e pensa alla siccità. Nella maggior parte dei casi è vero, non sempre.

Il nostro viaggio nella terra rossa inizia ad Alice Springs, Northern Territory, a poche ore di cielo da Adelaide.

A red car for the Red Centre

Il volo è di quelli Quantas, ma che lo dico a fare, ed è proprio qui che per la prima volta mi imbatto in aborigeni in carne ed ossa, che nel South Australia non ne avevo visto neanche uno: a costo di non essere politicamente corretta, devo dire che la bellezza non è tra le caratteristiche che di questa razza spiccano, ma alla fine che ci importa.

Alice Springs nasce come stazione del telegrafo e avamposto di pionieri, leggendario insediamento di frontiera circondato da chilometri di terra rossa e polvere, che a chiudere gli occhi pare di sentire qualche musica di Morricone.

Welcome to Alice Springs

Ora questo spirito avventuriero si è un po’ perso, anche se qualche traccia dell’antico fascino rimane.

Se passate da queste parti, non dimenticate di fare un salto alla School of the Air (http://www.assoa.nt.edu.au/), da dove vengono trasmesse le lezioni per quei bambini che vivono nei posti più remoti, che mica dappertutto si può prendere un autobus per andare a scuola, o alla base del Royal Flying Doctor Service (http://www.flyingdoctor.net/), un gruppo di medici che effettua visite a domicilio, che fin qui non c’è niente di strano; il fatto è che coprono un’area di più di due milioni di metri quadrati: questi ragazzi sono troppo avanti!

Se invece volete immergervi in un passato che profuma un po’ di saloon (che dai, ci saranno stati anche qui, magari alla loro maniera!) fatevi un giro alla Telegraph Station, in funzione fino agli anni Trenta, ma fatelo solo se siete motivati, perché dovrete sorbirvi almeno 4 km a piedi per raggiungerla e mi rendo conto che con la temperatura del deserto non è proprio così piacevole.

You're just in the middle

Io sono stata fortunata perché dovete sapere che ad Alice Springs pioverà si e no quei due giorni l’anno e guarda caso sono andata a beccarne proprio uno.

Credo di essere tra i pochi ad essersi persi un incontro vis à vis col letto del fiume Todd, che costeggia la cittadina in tutta la sua lunghezza, perennemente asciutto (durante la mia notte ad Alice invece ha esondato, tanto per capirci).

Per il resto Alice Springs è un reticolato di vie, Todd Street la principale, zeppe di negozi e gallerie d’arte aborigena: impossibile non lasciarsi affascinare; io mi sono comprata carabattole delle più diverse specie e un didgeridoo che non sono mai riuscita a suonare, nonostante i ripetuti sforzi per insegnarmelo.

It's all about natives

Fosse facile!

Prima di dimenticarmi, un’ultima cosa: fate attenzione che se arrivate come me dal South Australia, anche se siete alla stessa latitudine il fuso orario cambia; il Northern Territory si trova esattamente un’ora indietro.

Non chiedetemi il perché, so solo che quella sera ho cenato alle 18.30 e in effetti pareva ci fosse un po’ poca gente, giusto una manciata di tedeschi costretti dal gestore del ristorante ad un terribile ballo di gruppo, che uno si chiede perché bisogna attraversare il mondo per fare certe scene: giuro che mi sono vergognata per loro!

Teutonici a parte, segnalo che ho cenato alla tanto decantata Overlanders Steakhouse (http://www.overlanders.com.au/ rel=”nofollow” ), e qui la Lonely Planet un po’ mi ha fregata, attirata dalla varietà di carni del menù e dai giudizi positivi di chiunque: onestamente mi è parsa un po’ la tipica attrazione per turisti in cerca d’avventura, ma devo ammettere di avere mangiato bene, quindi a voi la decisione!

Overlanders Steakhouse

Hove: lo stopover che non ti aspetti.

Il post di oggi è a tutti gli effetti uno stopover prima di cambiare nuovamente zona, poi ci sposteremo un po’ più…al centro.

Ma ora voglio spendere qualche parola per quello che si è rivelato un piccolo colpo di fortuna.

Sì, perché al ritorno da Kangaroo Island, in attesa di prendere l’ennesimo volo la mattina successiva, capita che uno si chieda: ma perché stare a rientrare in Adelaide per poi uscire subito?

In effetti non ha molto senso arrivando da sud.

A meno di improrogabili impegni, ça va sans dire. 

Fatto sta che in questo modo ho avuto il piacere di conoscere Hove, piccolo sobborgo marino della capitale del South Australia

Sunset @ Hove, South Australia

Hove di fatto è un molo che si intrufola nella terraferma sottoforma di Jetty Road, via colorata e chiassosa (non fino a troppo tardi la sera però!), affollata di negozi, bar e ristoranti; è il posto perfetto per una tappa di mezza giornata all’insegna del relax prima di ripartire per altre mete. 

Hove, to the Jetty

Belli carichi. 

Sarà per una fissa mia, ma anche in questa occasione sono stata bene attenta a scansare i ristoranti italiani, che di certo non mancavano, per ripiegare su un locale (Montpellier 3 Café) gestito da un ragazzo di Hong Kong: cucina fusion ha buttato lì lui, che dal menù non si capiva troppo bene, ma ok, promette bene e tanto mi basta. 

Senza stare a formalizzarci sulle definizioni, la scelta si è poi rivelata di quelle azzeccate, ho mangiato uno dei migliori curry di pollo di sempre, e come al solito sono andata a dormire con una certa pesantezza, che quando si mangia orientale chi si tira indietro: non cambierò mai, troppo tardi. 

A proposito di dormire, impossibile non segnalare il bed & breakfast Searenity, a trecento metri dal mare in zona tranquilla, con dei padroni di casa assolutamente squisiti e…una sola camera! 

Searenity Bed&Breakfast, Hove

E’ praticamente come essere in famiglia, lo si capisce soprattutto la mattina, quando ci si sveglia col profumo della colazione che arriva saltellando dal salotto: una colazione che sa di casa e di muffin appena tolti dal forno, ma anche un po’ di vegemite, per dirla tutta, che a quell’ora forse è meglio di no, o almeno, io non ce l’ho proprio fatta! 

Però l’after eight che ho trovato sul cuscino al mio arrivo l’ho divorato subito: la signora ha azzeccato il mio cioccolato preferito, quindi come non mettere il Searenity tra i ricordi più dolci?

La prossima settimana…alziamo la temperatura!