Archivi tag: wine

South Australia è anche vino: la McLaren Vale

Avevo promesso profumo di casa per quest’altra tappa verso Sud, fermiamoci ad annusarlo nella McLaren Vale, “The Vale” per gli amici.

McLaren Vale Landscape

Siamo nella Fleurieu Peninsula, a meno di un’ora da Adelaide: zona di vini questa.

The Vale è la ragazzina impertinente che prova a farla sotto al naso alla più quotata Barossa Valley, non troppo distante da qui.
C’è da dire che la ragazzina sa il fatto suo: parlano per lei i suoi Shiraz da 15°, che da qualche anno si sono guadagnati la considerazione di chi ci capisce quel tanto che basta per avere voce in capitolo.

E brava, Vale! A me sei piaciuta subito.

Signals

Tradizionalmente associo le scorrerie tra queste vigne dell’altro emisfero a due ricordi: Ascot e le Sorelle McLeod.
Adesso penserete che sono esaurita del tutto, ma garantisco che una spiegazione c’è, per quanto idiota possa essere.

I vigneti stanno ad aspettare oltre il Tourist Information, dove la proverbiale cortesia australiana regala qualche nome di quelli da non perdere, che mica si può bere tutto.
E regala anche una cartina, si sa mai (utile soprattutto dopo un paio di cantine).

McLaren Vale map

Inizia così una giornata tra brindisi di vetro e tappi che si arrendono a pressioni di anni, che già all’orecchio il suono è dolce.

Ma non divaghiamo, stavo appunto dicendo di Ascot: facile che uno si chiede cosa c’entra ‘sta cosa proprio qui.

C’entra, perché quando cerchi cibo e ti ritrovi in mezzo ad un party privato per la Melbourne Cup con i tuoi vestiti vecchi di due giorni e lo zaino che sa un po’ di strada, un po’ a disagio ti senti.

La Melbourne Cup è la corsa di cavalli più famosa d’Australia, e guarda caso proprio quel martedì 4 novembre (la data c’entra con le famigerate McLeod, ma ne parliamo dopo) teneva incollati ai maxischermi gli occhi di omoni già alticci in compagnia di signore appesantite da cappellini che solo ad Ascot, appunto, si vedono ancora.

Pessimo consiglio, Tourist Information: ma ti rendi conto di chi hai mandato a fare irruzione in quella specie di Piccolo Mondo Antico?

L’istantanea marcia indietro si è però rivelata provvidenziale: è stato così che ho scovato il posto dove ho assaggiato uno dei piatti più buoni della mia vita, che per quanto mi riguarda vale qualsiasi smacco equino.

Kangaroo Pie

Sto parlando di Hoffmann’s e del suo kangaroo pie, accompagnato solennemente al patibolo da uno Shiraz che per come la vedo può dare del tu a buona parte dei rossi italici.
Se capitate da queste parti, Hoffmann’s è il nome da mettere in cima alla lista, senza dubbio.
Risarcimenti del destino.

Altri nomi? Eccoli!

Wirra wirra, una cantina molto randagia, dall’atmosfera autentica, che se al posto di fare vino avesse fatto whisky, avresti trovato qualcuno seduto fuori a lanciare tappi in una botte vecchia di decenni.

Samuel’s Gorge, dove il tempo si è fermato, e lo posso capire: anche io ho avuto la stessa tentazione.

Coriole, ovvero le Sorelle McLeod: perché quando mandi gli auguri di compleanno al tuo migliore amico dicendogli da dove gli stai scrivendo e lui ti risponde con un “Proprio come nelle sorelle McLeod!” che gli dici mentre indossi quel sorriso che solo lui sa togliere dal tuo armadio?
Niente, perché anche questo è sentirsi a casa.

Anche se sei dall’altra parte del mondo.

Coriole

La prossima settimana abbandoniamo per un po’ il continente e andiamo ancora più a Sud!

La mia Australia

Questo viaggio ha riposato sulla carta per un po’, adesso è ora di metterlo in giro.
L’Australia è stato il primo continente a rubarmi un pezzo di cuore, l’Asia si è presa tutto il resto.

Spesso non ci si rende conto di quanto sia enorme quest’isola; tutti sanno che quello australiano non può essere il viaggio di una settimana, ma quanti si rendono veramente conto degli spazi?
Provate a guardare un po’ questa cartina: sicuramente la mascella cederà sotto il peso dello stupore.

Impressionante, vero?
Io in Australia ci sono stata un mese intero (era Novembre, quindi estate) e giuro che ho visto solo metà dei must see di quel continente, motivo per cui ci voglio tornare ad ogni costo!
E quando mi fisso su una cosa non si scappa.
Cari australiani preparatevi: tornerò a dare fastidio.

Sarò ripetitiva, ma una delle prime cose che colpisce dell’Australia (o almeno, per me è stato così) sono le persone: eccezionali, una vera scoperta.
Banale?
Forse, ma in genere le cose semplici sono quelle che mettono più in crisi.

Ho sviluppato una mia personalissima teoria del perché gli australiani sono come sono: liberissimi di confutare, ma già dico che nessuno mi toglierà mai questa convinzione.

Poca gente in tanto spazio.

Tutto qui.

Se ci pensiamo bene e facciamo un confronto con noi italiani, o noi europei, la differenza balza all’occhio in modo quasi fisico: noi siamo milioni di persone schiacciate in questo continente (o in questo stivale, ognuno la metta come crede) a litigarci un pezzetto di spazio da difendere coi denti.
E’ uno stress pazzesco!
Come non rimanere segnati?

L’80% degli australiani vive tra Sydney e Melbourne e non è che ci stanno poi tanto stretti in quelle due città, anzi; il resto è quasi nulla, il vuoto.
Ecco perché l’australiano è rilassato e guarda alla vita con un occhio che qui quando lo vedi su una personcina che sfiora i sei anni, tanto per fare un numero, ti stupisci.

In Australia se ti fermi per strada con una cartina in mano ti ritrovi addosso quattro o cinque persone che ti chiedono se ti serve aiuto.
In Australia non fai la coda nemmeno alla cassa del supermercato, e ne ho presi di muffins da Coles: ho una certa esperienza.
in Australia se sei seduto al bancone di un pub a bere una birra, ti danno una pacca sulla spalla e te ne offrono un’altra, così, senza un perché e senza neanche fermarsi, magari.

Ma adesso basta, di ricami ne ho già fatti fin troppi.
Nei prossimi giorni inizierò a postare la mia Australia, fatta di ostelli, macchine a noleggio e tour nelle cantine (eh, a me il vino piace, non si fosse capito).
Fatta anche di Babbo Natale che ti sorride mentre le tue infradito di gomma ti portano in giro e giuro che è destabilizzante.
Insomma, downunder: il mondo alla rovescia.

Da dove iniziamo questo viaggio? Dalla parte che più mi ha affascinata: il tratto di costa che collega Sydney a Brisbane, tra New South Wales e Queensland.
Preparate la strada, stiamo per guidarla!