Di turisti e viaggiatori

Sì, ancora con questa storia di turisti e viaggiatori. Probabilmente state pensando che non si sentiva il bisogno dell’ennesimo post sull’argomento e nel caso, davvero, non avete tutti i torti. Se quindi adesso fuggirete altrove anziché leggere qui sotto non me la prenderò, amici come prima e alla prossima. Sul serio.

Spesso però mi capita ancora di imbattermi in questa dicotomia ormai ampiamente sfruttata: non mi soffermo mai a commentare perchè in genere la reputo una perdita di tempo (non è che me la meno, più avanti si capisce il perché). Così facendo, però, mi rimane quella sensazione di non detto che mi sta un po’ stretta. Dico un paio di cose qui, va, così me la levo e amen.
L’avrete ben capito: quello che segue è un post abbastanza egoista, ma non è forse vero che si scrive per se stessi prima ancora che per gli altri? Magari su questa cosa però ci torno, adesso non voglio divagare.

Foto da Unsplash @camilacordeiro

Sei un viaggiatore se cerchi di integrarti con la “gente del posto”, di capirne gli usi e i costumi senza dare fastidio. Sei un turista se te ne freghi e rompi le scatole a chiunque se non trovi la pizza buona.
Sei un viaggiatore se vai in giro con le pezze al culo e ti infili nei posti più disagiati del pianeta, sei un turista se ti spalmi su una spiaggia di Santo Domingo (per dirne una, ma vale tutto) con un costume di tendenza.
O almeno, così dicono.

Qualche tempo fa mi è capitato di parlare con una ragazza che si era indignata per una richiesta di informazioni sull’Amazzonia: l’aveva ricevuta da una persona che aveva l’ardire di andarci per soli due giorni. Che coraggio, chiedere a lei che in Amazzonia si era “fatta un cxxo così per un mese dormendo in posti scomodi e non in un resort, capisci? Un resort!”
Esistono i resort in Amazzonia? Boh, non ho mai guardato. Comunque.
L’avrebbe mandato volentieri a quel paese, quel blasfemo.
A me è venuto spontaneo chiedermi dove fosse il problema: se uno vuole andare in Amazzonia solo due giorni saranno un po’ fatti suoi, no?
In merito al resort, invece, che sia in Amazzonia o altrove, per come la vedo non è che chi vuol stare comodo è un pirla, magari ha solo altri interessi. Non nasciamo tutti quanti Indiana Jones, per fortuna; un mondo di eroici avventurieri: immaginate la noia.
Ho condiviso questo siparietto con un amico che reputo essere un grande viaggiatore (questo lo dico io, lui non l’ha mai detto, che poi è il motivo per cui lo dico io) e che mi ha risposto: sarà anche stata un mese in Amazzonia, ma il viaggio non le ha insegnato niente.
Dieci minuti di applausi, e volendo anche un paio di riflessione.

Ha Long Bay

Non molto tempo fa a me, parlando di viaggi in Vietnam, hanno chiesto se la baia di Ha Long è turistica. Ho risposto “sì, e quindi che fai, non ci vai?”
Se si ragiona così bisogna depennare dalla lista dei desideri gran parte delle destinazioni del mondo conosciuto, postacci come il Taj Mahal, Machu Pichu o Angkor Wat, giusto per fare qualche nome. Si può fare e vivere comunque bene, non dico il contrario, anche qui dipende dagli interessi.
La baia di Ha Long è turistica, la crociera ancora di più eppure la rifarei subito perchè sono convinta che se avessi ceduto allo snobismo mi sarei persa qualcosa.

Credo che il problema sia tutto qui, nella parola snobismo.

Viaggi o vacanze, pochi viaggi lunghi o tanti viaggi brevi. Viaggi lenti o viaggi veloci. Vedere un assaggio di tutto o vedere poco, ma con calma.
Tutto organizzato o niente di deciso.
Se ci pensate, c’è una cosa che accomuna gli appartenenti a ciascuna di queste “fazioni”: la volontà di convincere gli altri della bontà della propria posizione.

Il viaggio, per come la vedo, io è una scuola di umiltà che non lascia spazio allo snobismo, tutto il resto conta ben poco.

Non sei sfigato se vai in un resort a fare la vita comoda.
Non sei sfigato se scegli una destinazione a meno di mille chilometri da casa.
Non sei sfigato se non vai a metterti nei casini in qualche località dimenticata da Dio.
Non sei sfigato se fai un viaggio “facile” (anche su questo ci sarebbe da scrivere un pezzo, ma ve lo risparmio).
Forse sei sfigato se cerchi una pizza buona che so, in Laos, nel senso che dubito la troverai. Sei sfigato se ti fai rovinare il viaggio (o la vacanza) per questo motivo.

Credo che dietro le scelte delle persone, non solo nei viaggi ma nella vita in generale, ci siano dei fattori che non è sempre dato conoscere, anzi. Le scelte vanno rispettate perchè non si sa mai da dove arrivano e che percorsi hanno fatto, ma per capire questa cosa forse è necessario aver fatto delle scelte difficili ed essere stati giudicati.

Qualche tempo fa ho deciso di fermarmi perchè stavo viaggiando troppo: il viaggio stava diventando una routine e per me non andava bene. Sottolineo “per me”, non è una regola generale.
Ho fatto questa scelta e a distanza di un paio d’anni posso dire che la rifarei.
Nel 2017, poi, ho avuto un ulteriore stop (e anche qui lo rifarei) e sapete qual è il risultato? Ora che si avvicina la partenza per gli Stati Uniti davvero non vedo l’ora, conto i giorni come non mi capitava da tantissimo, anche se non si tratta della mia amata Asia (ma arrivo anche lì, la voglia è troppa).
E’ questa la mia dichiarazione d’amore vero per il viaggio: non darlo per scontato.
Come tutte le cose cui tengo di più nella mia vita.

Tornando alla questione iniziale, quindi…c’è differenza tra un turista e un viaggiatore?
Per me la risposta non può che essere una: ma chi se ne frega.
Prendete e partite come meglio credete, tutte le altre son chiacchiere da farsi quando si ha del tempo da perdere o la necessità di distrarsi. Come me adesso, che il tempo lo devo ingannare nell’attesa del prossimo volo.

16 pensieri riguardo “Di turisti e viaggiatori”

  1. Bellissimo post….rido ancora pensando agli italiani che cercano la pizza come nel tuo articolo, quelli che ho incontrato veramente e che forse ho guardato un po’ attonita. Ma avete ragione: tutto dipende con che animo si affrontano le esperienze, se ci si apre, se si prova a guardare con occhi nuovi senza giudicare, se ci si arricchisce…macchina o no, spiaggia caraibica o no. Buon viaggio a tutti quelli che lo sanno vivere

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  2. “Il viaggio, per come la vedo io, (…e la virgola il refuso l’ha messa prima dell’io, ma ti si perdona tutto…) è una scuola di umiltà che non lascia spazio allo snobismo, tutto il resto conta ben poco.”
    Ecco perché leggo “Trip or Treat?”.
    Ecco perché è un onore essere considerato Amico da Cabiria…

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  3. Posso dormire nella bettola o nel resort, affittare un’auto o fare duecento chilometri a piedi nella giungla, visitare un luogo per due giorni o conoscerlo meglio di chi ci è nato e definirmi come mi pare… Tanto per la gente del posto sarò sempre e comunque un “turista” 🙂 A meno che non ci viva e abbia stabilito delle relazioni… In quel caso sarò un “forestiero”…
    L’unica linea di confine che conosco è tra chi rispetta i luoghi e le persone, e chi non lo fa.

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  4. L’atteggiamento, gli obiettivi, i desideri, il rispetto di sé e degli altri fanno la differenza secondo me. Il resto sono “ideologia”, voglia di creare fazioni, di perdere tempo in buona sostanza, invece di progettare, creare, viaggiare.

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  5. Siamo alle solite, in questo paese non si ragiona, semplicemente si fa il tifo: viaggiatore/turista, Nikon/Canon, 5stelle/Pd. Puoi scegliere a piacere le categorie, ci saranno sempre tifosi dell’una o dell’altra fazione.
    Nel mio piccolo ho vissute quasi tutte le situazioni. Ho evitato i villaggi vacanze e i resort perchè io mi trovo a disagio in quei contesti, ma non ho mai condannato nessuno per averlo fatto.
    In compenso, io, dopo aver attraversato mezzo mondo su scassoni improponibili, mi sono sentito dire che non so viaggiare perché in Portogallo, con mia moglie incinta al quarto mese, ho avuto l’ardire di affittare un’auto…

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    1. Marco, sei matto? Addirittura un’auto, non si fa! Chiedi subito scusa!
      Concordo con l’amico che cito: chi giudica e/o “fa il tifo” probabilmente non ha imparato nulla dal viaggio.
      (Sto per andare negli Stati Uniti dove avremo una macchina per ben due settimane: flagellatemi! :P)

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