Nei pochi giorni passati in Cambogia mi sono imbattuta in un’altra caratteristica comune a tanti, oltre al famoso sorriso.
Oggi la parola che racconta è FAME.
Non sto parlando della fame urlata dallo stomaco, no, i cambogiani si cucinano a qualsiasi ora del giorno e la fame quella vera l’hanno provata quand’erano costretti a mangiare pure le foglie, se proprio volevano mettere sotto i denti qualcosa.
Volano le farfalle a Choeung Ek, che già il nome pare poesia.
La loro è una compagnia silenziosa tra i sentieri di questo giardino dove ogni passo riesce a far sentire il suo rumore.
Choeung Ek è un giardino verde, un frutteto, con un fiume a scortarlo pacifico su tutto il lato lungo.
Un fiume che anche lui ha quasi paura di fare rumore e scivola in punta di piedi.