Il post di oggi è dedicato a un libro che mi ha fatto compagnia in un momento particolare: Orizzonte Giappone, di Patrick Colgan.
Patrick ha all’attivo sei viaggi in Giappone (ma a quanto ho capito il settimo è in arrivo!), e in questo scritto racconta la sua esperienza.
È un libro onesto e sincero, non è la sbrodolata mielosa di chi si dichiara innamorato di un posto: è affidabile, è l’opinione di qualcuno che è andato oltre l’idillio iniziale, e che ama la sostanza più che l’immagine sfavillante di una cartolina.
Patrick entra in Giappone con discrezione e con il tipico senso di smarrimento che accompagna sempre il viaggiatore più navigato, quando si allontana dalla sua realtà.
Tutti i più grandi viaggiatori che ho incontrato finora, non ho potuto non notarlo, hanno in comune un misto di rispetto e timore, un insieme di incertezze che poi alla fine è ciò che fa la differenza in un viaggio: senza questo groviglio di emozioni, difficilmente ci si avventura oltre, oltre le strade battute, oltre anche ai propri limiti.
A mio modo di vedere, è proprio questo ciò che rende un viaggio speciale, unico nel suo genere.
“È quando non sai cosa fare esattamente in un posto che il viaggio diventa più autentico. E cosí scopri che c’è dell’altro. Ci sono momenti, più che luoghi.”
Lo spirito con cui Patrick racconta il suo paese del cuore sta tutto qui dentro, è lo spirito dei momenti: pare di vederlo alle prese col ramen perfetto, o con la meraviglia della fioritura dei ciliegi, ma anche con le cicatrici dell’umanità intera, quelle che vanno un po’ cercate, perchè nessuno le mette mai troppo in mostra.
Mi sono ritrovata molto in questo suo modo di raccontare: mette a nudo quelle che sono le difficoltà di chi viaggia fuori dal sentiero tracciato “veniamo travolti da quell’ondata di malinconia che investe il viaggiatore e lo porta a mettere in dubbio il suo percorso, le sue motivazioni” in questo passaggio mi sono ritrovata tantissimo, anche di recente, proprio qui a Manila.
E mi sono ritrovata anche nel modo in cui ne è uscito, forse perchè l’unica via d’uscita è questa: “e così Ihigaki alla fine mi insegna una cosa: basta una cena per cambiare la prospettiva sulle cose e sul mondo” per me non è stata una cena, ma un mercato, ma lo spirito era lo stesso, la soluzione è sempre quella di abbandonare le nostre certezze preconfezionate e fidarsi di quello che la strada ha in serbo per noi.
Qui dentro secondo me c’è tutto il senso del viaggio, che sia in Giappone, o da qualsiasi altra parte del mondo.
Ho sottolineato tantissime altre frasi, ma mi fermo qui perchè non voglio rovinare la sorpresa a nessuno: che si ami o meno il Giappone, è un libro che consiglio di leggere (a chi è interessato: lo trovate su Amazon).
Grazie Patrick!
Non mi azzardo a fare paragoni importanti perchè se un po’ ci ho preso, qualcuno qui potrebbe imbarazzarsi, ma sappi che tra le tue parole ho trovato tantissimo del mio scrittore preferito, quell’italiano che hai citato anche tu, che all’Asia ha dedicato una vita intera.
“Quando si toccano i confini essi appaiono ancor più assurdi, sciocche convenzioni umane prive di senso.”
Anche a me è piaciuto molto e l’ho letto tutto d’un fiato.
Adoro il Giappone, ma ci sono sfumature di questa cultura così lontana che percepisco anche se non comprendo fino in fondo. Patrick invece riesce a raccontare anche gli aspetti più sfuggenti del Giappone. E’ davvero un bel libro.
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Sono d’accordo con te, è davvero un bel libro! Si vede che chi l’ha scritto ama quel paese 🙂
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grazie del consiglio , lo inserisco nella mia lista di Goodreads tra quelli da leggere!
.max
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Poi mi dirai!! 🙂
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Come ti ho commentato su twitter l’ho acquistato ma devo ancora iniziarlo! Spero di farlo presto…ancora più curiosa dopo le tue parole 🙂
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Lo leggerai tutto d’un fiato, sono sicura 🙂
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Sorrido. Hai usato la stessa frase con cui ho descritto il libro su FB. E anche le altre sono le stesse che ho sottolineato anche io.
Mi trovi perfettamente d’accordo.. È un libro che colpisce perché capace di esaminare, con passione e lucidità aspetti positivi e negativi. Per questo è autentico. Realistico e privo di fronzoli, ma con un amore profondo che lega tutto.
Buona strada Cabi 🙂
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Lucia, questo tuo commento non mi sorprende per niente, ci avrei scommesso 🙂
Sono d’accordo con tutto quello che scrivi, stranamente!!
Buona strada anche a te 🙂
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…lo sto leggendo in questi giorni. Buon viaggio
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A te buon viaggio e buona lettura! 🙂
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Ciao Cabiria! Come procede il viaggio? 😍
Mi hai incuriosita tantissimo con le due citazioni.. Mi sono trovata d’accordo in entrambe.
Penso che lo leggerò!
Buona prosecuzione di viaggio!!
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Ciao Danila!
Il viaggio va benissimo 😃
E il libro è molto bello, consigliatissimo! Se lo leggi fammi sapere 🙂
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Mi piace come l’hai letto e come l’hai descritto… Perchè è proprio così il libro: delicato, ma profondo. Cerca di spiegare un Giappone che cerca di capire. Bel libro, consigliato.
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Sì, consigliato! È un libro che fa riflettere, e mi è piaciuto molto com’è scritto 🙂
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