Sono stata in Irlanda tre giorni, per un weekend lungo: i primi due li ho passati nella capitale, il terzo invece tra Dark Hedges, Giant’s Causeway e la zona di Carrick-a-Rede.
A dire il vero non avevo mai pensato più di tanto a questo Paese ma, complici la comodità (da Orio al Serio) e il costo dei voli per Dublino, ho deciso di lasciarmi tentare.
Dublino mi ha conquistata subito, nonostante il suo benvenuto al profumo di pioggia.
Mi è piaciuta per la sua atmosfera di città raccolta, a misura d’uomo, a “portata di piede”: probabilmente per vedere le cose più importanti basterebbe un giorno solo, per godersela un po’ invece ce ne vogliono almeno due, come minimo.

La prima giornata il cielo grigio non ci ha mai abbandonati, la pioggia invece andava e veniva costringendoci a rifugiarci in qualche posto riparato: è stato così che ho scoperto la Chester Beatty Library, di cui ho già parlato da queste parti e che, confesso, probabilmente col bel tempo non avrei mai visto: sono una che se può se ne sta all’aperto, a curiosare tra le vie (se volete segnarvela, si trova nella torre dell’orologio del Castello).

La seconda tappa è stata per uno di quei posti che a definire epici non si sbaglia, il Trinity College, una delle università più prestigiose del mondo, dove hanno studiato personaggi del calibro di Jonathan Swift e Oscar Wilde, giusto per fare un paio di nomi illustri. Il Trinity College non ha certo bisogno di presentazioni, per lui, tra gli altri, parlano i cortili e la Old Library, dalla volta a botte inconfondibile.

Un altro posto perfetto in caso di pioggia (anche col bel tempo in realtà) è la fabbrica della Guinness, ma qui vi direi di andarci subito la mattina come prima tappa per evitare di fare code lunghissime, a meno che diversamente da me decidiate di comprare il biglietto online.
Io il biglietto non l’ho comprato in anticipo perchè inizialmente ero un po’ scettica su questa cosa, a causa di un’esperienza simile che ho fatto ad Amsterdam, non propriamente esaltante (ne ho scritto qui), ma mi sono dovuta ricredere: vale sicuramente la pena investire qualche ora per scoprire che cosa sta dietro la produzione di quella che ormai è diventata un’icona, e vale la pena godersi una pinta al Gravity Bar, da dove il panorama è davvero una meraviglia.
Ma Dublino ovviamente non è solo posti al coperto per fuggire al maltempo!

Dopo il Trinity College ci siamo spostati verso la zona di Temple Bar, frizzante sia dentro che fuori dai locali, da vivere sia di giorno che con le luci della sera; ci siamo persi nelle sue vie e alla fine ci siamo fermati al Ha’Penny bridge, il ponte pedonale che attraversa il fiume Liffey e che si chiama così perchè anticamente per attraversarlo il pedaggio era di mezzo penny.
Ci siamo goduti il lungofiume, su entrambe le sponde.


Il secondo giorno del nostro viaggio è stato per quelli che nel titolo ho chiamato dintorni, che poi proprio dintorni non sono.
Quando si è trattato di scegliere cosa fare, avendo un solo giorno a disposizione il dubbio era Cliffs of Moher o Giant’s Causeway e Dark Hedges? Abbiamo optato per la seconda soluzione, ma la convinzione è che comunque saremmo caduti in piedi.
Siamo partiti presto la mattina, stavolta con un sole meraviglioso: in questa giornata fuori dalla città abbiamo trovato l’Irlanda delle cartoline, con i suoi paesaggi verdi e sconfinati che sembrano quasi dipinti, irreali.
E’ stato qui che ho capito perchè chi vede l’Irlanda poi se ne innamora.

Il giorno successivo, l’ultimo, abbiamo iniziato la nostra visita dalla Christ Church Cathedral, una cattedrale immensa, nonché la più vecchia della città, fondata poco dopo l’anno Mille da un re vichingo poi convertito al cristianesimo. Della struttura originale rimane ben poco, ma questo posto merita sicuramente una sosta.

Usciti dalla dalla Christ Church Cathedral abbiamo raggiunto la non troppo distante Saint Patrick Cathedral, la cattedrale protestante che come suggerisce il nome è dedicata al patrono del Paese. Questa cattedrale (che ha la navata più lunga d’Irlanda!) è stata costruita nel luogo in cui la tradizione vuole che San Patrizio abbia battezzato dei pagani, nei pressi di un pozzo senza fondo collegato direttamente al Purgatorio. San Patrizio durante le sue prediche usava un trifoglio per spiegare il concetto della Trinità: è per questo motivo che questa pianta è diventata il simbolo del Paese.


Ci siamo spostati quindi per una passeggiata a St.Stephen’s Green, da dove ci siamo allungati su Merrion Square, sfilando accanto a tantissime porticine colorate, da diventar pazzi a fotografarle (almeno io), fino ad arrivare nei pressi della statua di Oscar Wilde, bellamente sdraiato sopra un masso con aria beffarda, nei pressi di quella che fu la sua casa natale.
Dublino (e in generale l’Irlanda) mi manca. Mi ha fatto venir voglia di andare. Cavolo, ci sono troppi posti nel Mondo! 🙂
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Troppi, sì! La lista anziché accorciarsi si allunga 😉
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Hai terribilmente ragione.
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Ciao Cabiria! Io sono stata in Irlanda ad agosto e abbiamo fatto un giro dell’isola di 13 giorni…quasi 2000 km 🙂 anche noi siamo stati alle Giant’s Causeway ma purtroppo abbiamo trovato una giornata di pioggia incessante e non siamo riusciti a goderci a pieno il paesaggio. Anche le Cliffs of Moher meritano tantissimo! Per quanto riguarda Dublino, mi è piaciuta tanto e anche io ho visitato la Chester Beatty Library e ne sono rimasta affascinata!
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Bel posto la Chester Beatty, vero? Merita! 😊
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Ciao Cabiria, sono stata in Irlanda questa estate…e, sarò una voce fuori dal coro ma il Nord é la parte che mi é piaciuta meno..a parte il Giant’s Causeway! La prossima volta non perderti per nulla al mondo la costa ovest, é veramente s-t-u-p-e-n-d-a! A mio parere mooooolto più bella, ed anche la gente é più simpatica! 😉
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Grazie Valentina! La prossima volta allora vado da quella parte 😉
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Ciao Cabiria! Sono stata a Dublino due volte ma, anche se adoro questa cittá, l’Irlanda che mi ha fatto innamorare é altrove!
Tra la Giant’s Causeway e le Cliffs of Moher non so se avrei scelto il nord, ma come dici tu in ogni caso si cascava in piedi!
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Ciao Elena! Uhm…allora forse devo tornare a vedere se ho fatto la scelta giusta 😛
Questa sarebbe un’ottima scusa…
E devo tornare per scoprire anche tutto il resto: a quanto pare il meglio sta proprio lì!
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direi che si, saresti caduta in piedi per ogni angolo di Irlanda scelto 🙂
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Chissà come mai, detto da te non mi stupisce!
Grazie ancora per tutte le dritte 🙂
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Wow! Dublino l’avevo visitata quando ero in prima superiore, avevo fatto un periodo di studio vivendo in famiglia, ma ho solo dei vaghissimi ricordi. A quei tempi non ero per nulla interessata ai viaggi nè tantomeno alla fotografia (anche perchè la mia attrezzatura era una classica macchinetta usa e getta!!). Nel corso degli anni ho sentito spesso il bisogno di ritornarci e di spingermi fuori da Dublino, magari con un bel viaggio che comprenda un pò tutta l’isola. La Giant’s Causeway e le Dark Hedges mi ispirano un sacco!!!! 😀
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Ti capisco bene Beatrice 🙂
Io ci sono capitata quasi per “caso” e adesso ci voglio tornare con un itinerario più lungo, come dici tu che comprenda un po’ tutta l’isola: potrebbe essere anche l’occasione per collaudare un qualcosa che sta per “uscire” e che tu conosci molto bene 😛
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Hihihihihi allora aspetto anch’io, per farmi ispirare ancora di più 🙂
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😉
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Bello! Sono stata a Dublino l’anno scorso, però io ho optato per proseguire l’itinerario in Irlanda (e non in Irlanda del Nord, che non vedo comunque l’ora di visitare)! Quando ho programmato l’itinerario mi piangeva il cuore a lasciare fuori Giant’s Causeway e Dark Hedges. Però ho fatto comunque un tour bellissimo, in lungo e in largo di quasi 2000 km. Per raggiungere quelle due mete hai noleggiato una macchina vero? Grazie 🙂
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Ciao Sarah, la scelta è stata ardua, a questo punto bisogna tornare per vedere il resto!
Sono stata lassù in pullman, un amico mi ha consigliato un tour che si è rivelato molto ben fatto. In generale la macchina per un viaggio in Irlanda secondo me è un must, ma in questo caso mi sarebbe servita un giorno solo, quindi non ne valeva molto la pena 🙂
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