I Giardini della Signora Zhou, Jianshui. Cabiria Magni

Cina: informazioni pratiche per la sopravvivenza

Lo scorso venerdì sono tornata dopo tre settimane tra Cina, Vietnam, Cambogia e Thailandia: giuro che ho provato a scrivere le mie impressioni a caldo, ma non ci sono ancora riuscita, troppe cose da dire.
Facciamo che ci rifletto ancora un po’, e che nel frattempo rompo il ghiaccio con qualcosa di assolutamente pratico: qui sotto ho raccolto qualche informazione spicciola che potrebbe essere utile alla sopravvivenza di chi dovesse decidere di fare un viaggio in Cina.
Come al solito non si tratta della Bibbia, ma soltanto di quello che mi sono appuntata strada facendo, man mano che si presentavano intoppi e si trovava una soluzione per andare avanti.

La rete
Pechino - Piazza Tienanmen. Cabiria Magni
Pechino – Piazza Tienanmen
 
Anche (ma forse soprattutto) se rimanete in Cina per poco tempo, non è una cattiva idea quella di comprare una SIM con un piano dati: non tanto perchè è figo mettere foto su Facebook in diretta dall’altra parte del mondo (beh, anche per quello), ma perchè senza rete non dico che sia una catastrofe, ma di certo non è facile.
La rete, ecco.
In Cina parecchi siti sono bloccati, e se è vero che senza Facebook e Twitter si sopravvive dignitosamente, è vero anche che senza Google con le sue mappe, giusto per fare un esempio, può subentrare un certo disagio: per risolvere il problema ho scaricato Betternet, una vpn gratuita e senza limiti di tempo (oddio, scritta così sembra una brutta pubblicità), che permette di aggirare la barriera geografica e di confondere le idee alla rete, accedendo così a qualsiasi sito, indiscriminatamente (in Google we trust).
Nel mio caso, Betternet ha funzionato molto bene con iOs, ma con Android ha fatto un po’ cilecca (con Windows onestamente non ho provato): per star tranquilli magari scaricatene anche altre, giusto per avere un’alternativa.
La lingua
Cina, Ideogrammi. Cabiria Magni
Ideogrammi
 
I cinesi tendenzialmente non dicono una parola d’inglese (potrei contare su una mano quelli che lo hanno fatto con me) e nemmeno si vogliono sforzare di farlo, quindi dovrete essere voi a fare il fatidico primo passo, non ci sono alternative.
Come farlo senza impazzire più del dovuto?
La prima risposta è esageratamente banale, ma come si dice, repetita iuvant, semper: scaricate un traduttore.
Io ho usato iTranslate, che funziona molto bene, a patto però di avere la rete.
Scaricate la tastiera cinese con scrittura a mano (metto il grassetto perchè il dettaglio non è trascurabile): senza questa tastiera a Jianshui non mi sarei mai intesa con la signora della guesthouse.
Lei poi ci ha preso fin troppo gusto a disegnare ideogrammi e non mi ha più mollata, ma questa è un’altra storia.
Procuratevi guide e cartine che abbiano i nomi scritti sia in cinese che coi nostri caratteri (ma questo non vale solo per la Cina), altrimenti se dovrete chiedere indicazioni non ne verrete a capo: avere le informazioni in un solo alfabeto, qualsiasi esso sia, non è granchè utile.
In caso di disperazione perchè nemmeno coi caratteri cinesi riuscite a farvi capire, mostrate delle foto e tentate coi gesti: tanto ormai, peggio di così.
Per strada
Incrocio a Kunming, Yunnan. Cabiria Magni
Incrocio a Kunming, Yunnan
 
Il Paese famoso per le strade impossibili da attraversare è il Vietnam (su questa ci torno più avanti, garantito), ma anche la Cina non scherza.
I semafori (soprattutto a Pechino) funzionano un po’ a caso: il verde non garantirà la vostra incolumità, anzi, tante volte è vero il contrario, quindi tenete sempre gli occhi aperti e attraversate fiduciosi, non importa il colore.
Sia nello Yunnan che a Pechino ho avuto modo di vedere in circolazione parecchi mezzi elettrici: per l’ambiente è una cosa bellissima, il vero problema è che questi mezzi sono assolutamente silenziosi, quindi guardate sempre in tutte le direzioni prima di muovervi, perchè se arrivano da dietro non ve ne accorgete (non voglio fare terrorismo psicologico, ma a me è preso più di un coccolone).
Qualora siate stati ligi al dovere e vi siate dotati di mappa scritta in doppio idioma, tenete presente che spesso e volentieri le mappe sono sbagliate o comunque molto approssimative.
Qui bisogna solo avere la pazienza di guardarsi in giro e la fortuna di incontrare un’anima pia, com’è capitato a noi a Pechino quando cercavamo l’ostello: non fosse stato per due ragazzi inglesi che arrivavano proprio da là e che avevano avuto il nostro stesso problema, probabilmente saremmo ancora in giro con gli zaini in spalla.
I cinesi
Al tempio, Kunming. Cabiria Magni
Al tempio, Kunming.
 
I cinesi sono degli strani soggetti: credevo di essere pronta (quasi) a tutto, e invece hanno saputo stupirmi.
La prima cosa da tenere in mente è che per loro il resto del mondo conta meno di zero: non lo dico per cattiveria o con rancore, è soltanto un dato di fatto, e se partite con questa consapevolezza, viaggerete più sereni.
Non hanno interesse a spalancarvi porte o a vendervi nulla solo perchè avete dei lineamenti occidentali (di solito funziona così, no?): anche l’ultimo dei venditori ambulanti, quando vi vede bene in faccia, se ne va via senza nemmeno provarci.
E’ un po’ frustrante, ma si supera.
C’è solo un caso in cui vi avvicineranno con un certo entusiasmo: per scattarvi una foto, magari con tutta la famiglia; sorridete e fate facce strane, si divertiranno tantissimo, ma probabilmente voi più di loro.
Il già citato problema della lingua, associato a questa barriera culturale praticamente impenetrabile (ma sospendo il giudizio in attesa di altri viaggi), regala un mix di quelli davvero esplosivi, e la conseguenza non può essere che una: la Cina è solo per gente motivata, per gente che ci vuole andare davvero, oppure per chi decide di andarci con un viaggio organizzato, e si risparmia tanti problemi di bile.
D’altra parte non sono i cinesi quelli famosi in tutto il mondo per le loro comunità rigorosamente chiuse?
Figuratevi quando giocano in casa.
Che altro dire a questo punto se non…benvenuti in Cina!
Ci sono stata solo una settimana e tanto mi è bastato per classificarla come una delle mete più difficili affrontate finora, anche più dell’India (eresia), ma nonostante questo ci tornerei subito: è un paese meraviglioso, che merita tutta la fatica di essere scoperto.
E comunque, più passa il tempo e più mi convinco di una cosa: i cinesi, se li capisci non li eviti.
Proprio per niente.

31 pensieri riguardo “Cina: informazioni pratiche per la sopravvivenza”

  1. Ciao Cabiria,
    leggo sempre con un po’ di diffidenza articoli sulla Cina scritti da chi ci è stato solo per turismo per breve tempo (anzi, di solito non li leggo affatto), perché spesso sono intrisi di luoghi comuni. Io ho vissuto a Pechino un anno e, leggendo tutte le dritte che davi, mi sono chiesta come io abbia fatto a sopravvivere in una metropoli così senza tutte quelle APP da te nominate. Nel 2009 nessuno usava ancora internet sul cellulare o forse ero io ad essere un po’ indietro. Mi avrebbero senz’altro risparmiato un bel po’ di problemi 😉 Ne terrò conto per i prossimi viaggi, grazie.
    Mi trovo d’accordo su tutto con te ma, onestamente, ho trovato il popolo cinese molto disponibile nel prodigarsi quando ero in difficoltà, ma immagino che ciò dipenda da un metro di paragone diverso: il fatto che io sapessi comunicare nella loro lingua mi ha reso le cose un tantino e – sottolineo TANTINO – più facili.
    In conclusione, complimenti per il tuo atteggiamento di tolleranza e apertura e per il fatto di non esserti lasciata scoraggiare dalle barriere linguistiche/culturali, anzi, percepisco una sorta di sfida interiore e desiderio di scoprire di più sul conto di questo paese. Lo apprezzo molto in un viaggiatore, perché hai ragione: la Cina non è per tutti, ma solo per chi desidera misurare se stesso in circostanze bizzarre e assurde.
    A presto,
    Eliana

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    1. Ciao Eliana, non credo proprio che tu abbia bisogno di suggerimenti, o di app, anzi 🙂
      Hai percepito bene, in Cina ci voglio tornare, e starci un po’ di più.
      Per forza di cose l’esperienza di chi vive in un posto è diversa da chi ci trascorre un periodo di vacanza, sarebbe stupido aspettarsi il contrario, come sarebbe stupido dire a una persona che va in Cina due settimane di studiarsi il cinese.
      Il rapporto con le persone del posto secondo me cambia anche per questo: chi si ferma di più ha indubbiamente la possibilità di scardinare tante porte che al turista sono precluse.
      Grazie per avermi letta nonostante la diffidenza, e grazie per avermi commentata 🙂

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  2. Anch’io l’anno scorso avrei voluto andare in Cina, dato che ho studiato cinese all’ università e la cultura locale mi interessa molto, anche se poi non ci sono potuta andare. Sapevo che la lingua sarebbe stata un problema, ma il tuo articolo mi ha aperto gli occhi su altre questioni a cui non avevo pensato. Se si riorganizzerà il viaggio, seguirò il tuoi consigli 😉

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  3. Shanghai (che non è Cina), per lavoro (dotazione di sim cinese inclusa negli accordi) e soprattutto interpreti italiani in loco… mi hai fatto voglia di andarci all’avventura … storie, racconti e meraviglie, soprattutto se le difficoltà le si sanno prendere con lo spirito dei viaggiatori, con il sorriso. metto in agenda: Pechino e Cina inesplorata 🙂

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  4. La Cina è assolutamente nella mia lista di mete future, ma prima ho bisogno di tornare in Africa (come sai).
    Della Cina mi affascinano i paesaggi naturali che ho visto in tante foto e anche il fatto che sia una sfida culturale.
    Aspetto altri post da tenere da parte per quando dovrò progettare questo viaggio, le tue dritte saranno preziose.

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    1. Oh no!! Allora ne scrivo un altro per convincerti del contrario!
      Merita davvero, è un posto speciale 🙂
      Non è assolutamente facile ed è bene saperlo, ma è da vedere 🙂

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  5. Ciao! ho scoperto il tuo blog proprio a ridosso di questo tuo viaggio…adoro la Cina, anche se la prima volta che ci sono stata per motivi di studio (si, sono una di quei pazzi che decide di imparare il cinese!) sarei voluta scappare…poi ho scoperto che esiste il mal di Cina, e non ho smesso di tornarci! Amo lo Yunnan e mi piace quello che dici dei cinesi, ci sono tanti pregiudizi ma se li conosci sono un popolo straordinario (per quanto a volte sembri di sbattere la testa contro il muro per la loro chiusura!!!). ps: per strada, chi svolta a destra, ha sempre la precedenza, a prescindere dal semaforo pedonale!!! Complimenti per il blog, ti seguo qui e anche su ig!

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    1. Ciao Eleonora, che piacere conoscerti!
      Ti ringrazio per quello che hai scritto, e per le dritte 🙂
      Prima del prossimo viaggio allora ti chiederò suggerimenti, perchè sì, voglio tornare!
      Non sei pazza, anzi, dev’essere una lingua affascinante 🙂
      [vengo a cercarti su IG allora!]

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  6. Ciao Cabiria, ti leggo spesso ed é il primo commento! Penso proprio che questo post me lo stamperó direttamente appena riesco a ripianificare il viaggio! Sarei dovuta partire oggi e, come al solito, non ero minimamente preparata alle “barriere” cinesi! Ok sim dati, VPN, e mappe Google, ma il traduttore con tastiera a mano é da veri professionisti! Dopo aver letto questo post introduttivo aspetto con ansia tutti gli altri!

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    1. Ciao Valentina, ma che bello, piacere di conoscerti allora!! Sono felice che tu abbia scritto 🙂
      Quella tastiera è fondamentale, davvero!
      Comunque se ti consola ti posso dire che me l’ha fatta scaricare il mio fidanzato, io non ci avevo pensato, e invece…utilissima 🙂
      Spero che tu riesca a partire presto, poi ti leggo anche io!!

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      1. Allora fai i complimenti al tuo fidanzato! Geniale! Purtroppo per ora la partenza è rimandata a data da destinarsi 😦 ma rientro fra quelli veramente motivati, appena potrò organizzarmi il biglietto sarà con destinazione Beijing…e prima o poi scalerò anche io la Grande Muraglia!

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    1. Perchè no!! Gli spunti di certo non mancano, e le foto nemmeno: i cinesi quanto a cibo sanno essere molto estremi (è la prima volta che vedo stelle marine fritte, ad esempio…).
      🙂

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  7. Mio cugino vive e lavora da circa un anno a Shanghai: spero di andarlo a trovare presto ma…mi hai messo un po’ d’ansia 🙂
    Sarò pronta ad affrontare queste “barriere”? Chi lo sa…
    Nel frattempo, grazie per i suggerimenti!

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  8. Ciao! Che bello leggere questo post! Mi hai fatto tornare indietro di un annetto! L’anno scorso anche io sono stata in Cina e sottoscrivo praticamente tutte le tue indicazioni.. per quanto riguarda la strada a noi è tornato molto utile anche girare sempre con il biglietto da visita dell’hotel in cui pernottavamo, in questo modo i tassisti o i passanti sapevano subito in che direzione dovevamo tornare, tanto che molti bigliettini hanno proprio scritto una frase in cinese del tipo “riportami qui per favore” ^_^ Non vedo l’ora di leggere di tutto il tuo viaggio!

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